giovedì, Dicembre 26, 2024
Il Parco Paranoico

Temporalità, NINOTCHKA

Mik Brigante Sanseverino Maggio 22, 2021 Dischi Nessun commento su Temporalità, NINOTCHKA

L’incipit strumentale del tema iniziale ci apre le porte di un mondo oscuro, quello del nostro inconscio, per un viaggio nel quale i nostri compagni di peregrinazione sono le ombre dei nostri ricordi passati, di tutti i progetti che abbiamo disatteso ed abbandonato, delle delusioni e delle paure che non siamo mai riusciti a sconfiggere ed abbiamo preferito, di conseguenza, che si trasformassero in fantasmi e restassero qui, laddove avremmo cercato di dimenticarle. “Ninotchka – Tema”, attraverso il suo omaggio sonoro a Jaques Lacan, ci sprona a intraprendere questo nostro pellegrinaggio oltre noi stessi, oltre la nostra stessa fine, in questa dimensione primordiale, pura e crepuscolare, utilizzando la musica come mezzo di trasporto, come forma di comunicazione, come stella polare.

I bassi profondi, le rarefatte trame elettroniche, le sonorità trip-hop intrise di affascinante nostalgia ci permettono di scrutare e scandagliare, con rinnovata fiducia, le acque torbide di quei traumi e quelle ferite che non sono mai, davvero, guarite.

Acque di un mare le cui onde assumono la forma di un flusso liberatorio di pensieri, mentre i sintetizzatori di “Mare Crudele” permettono alle nostre emozioni più elementari di ritornare a galla, di diventare un appiglio cui aggrapparsi per non affogare, perché il mare può essere un compagno benevolo ed amorevole, ma può anche lasciare che la sua parte più distruttiva, più crudele e più rabbiosa prenda il sopravvento.

La melodica dolcezza di “Scegli” ci consente di riprendere fiato e recuperare una leggerezza che avevamo quasi scordato di possedere, prima che le atmosfere cinematiche ed indietroniche della title-track ci mettano dinanzi al fatale specchio del tempo; questa regressione temporale – espressa anche grazie a ritmiche e cadenze che ricordano la musica sintetica degli anni Novanta – ci permette di alleviare il peso del presente, di accettare ciò che abbiamo attorno, di esplorare e comprendere meglio quella che è la nostra vera identità, quella nostra casa che non esiste, perché, in fondo, la nostra casa è l’essenza ultima di questo viaggio, è un’altra idea, un’altra prospettiva, un’altra ispirazione, un’altra domanda a cui sentiamo di dover dare una risposta. O, almeno, dobbiamo provarci.

Intanto “In Nessun Posto”, accompagnata dalla commovente puntina arrugginita che si muove sul vinile e dalla voce sacra ed abissale di Emidio Clementi, diventano un atto di fede, il mistico bagliore da seguire nel buio dei nostri giorni; giorni pericolosamente identici l’uno all’altro, giorni spesi dietro ai miraggi materialistici di quel triste consumatore con il quale, questa società ed i suoi modelli politici, sociali ed economici di riferimento, tentano di sostituire ogni essere umano, i suoi sogni, le sue passioni.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.