Le trame ipnotiche e desertiche de L’Effondras sferzano il tempo, mescolano il passato ed il presente, gettano i loro semi intrisi di sonorità post-rock e space-rock verso un ignoto ed oscuro futuro, mentre il Sole continua, imperterrito e silenzioso, a bruciare il suo idrogeno e donarci quell’energia fondamentale per continuare a vivere, a progredire, a crescere, a sperimentare, a costruire. Ma non tutte le imprese umane sono all’insegna del Bene; il lato più cupo, più ossessivo e più bestiale è perennemente in agguato, bramoso di spingerci verso la distruzione, amplificando esponenzialmente quelli che sono i nostri comportamenti più meschini, violenti e malvagi.
“The Grinding Wheel” accarezza la nostra anima inquieta, la batteria e le chitarre portano alla luce quella che è la nostra parte migliore, ma la sua essenza è estremamente fragile e continuamente minacciata da quelle paure irrazionali che caricano di torbida tensione le sonorità di “Ce Que Révèle L’Eclipse”. Ma una volta toccato il fondo, una volta che l’eclissi ha ingoiato il cielo, possiamo solamente risollevarci e risalire; il groove cosmico di “Aura Phase” e le cavalcate elettriche di “Anhedonia” guidano i nostri passi in un mondo che adesso ci appare del tutto diverso.
Siamo diventati più consapevoli delle potenti forze che lo pervadono; siamo più consapevoli delle nostre debolezze fisiche e mentali; siamo più consapevoli di quelle che sono le nostre vere emozioni, le nostre percezioni, gli stimoli che riceviamo dall’ambiente circostante e il naturale bisogno di relazionarci con gli altri. Questa vivida, fertile e rinnovata emotività è la conquista più preziosa che potessimo fare; certo, ci è costata delusioni, rinunce e sofferenze, ma ora, finalmente, siamo in grado di comprendere la gioia ed il dolore, sia la nostra, che, soprattutto, quella delle persone che ci sono vicine. La band francese si carica d’empatia e si spinge verso territori ed armonie blues. “Norea” è l’ultimo ed il primo passo, la loro consueta incisività è diventata più morbida, mescolando i classici elementi lisergici ed astrali del loro sound con una accattivante e melodica leggerezza, la necessaria strofa per completare quella canzone che è la nostra stessa vita.
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