domenica, Dicembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Consolamentum, Year Of No Light

Mik Brigante Sanseverino Giugno 1, 2021 Dischi Nessun commento su Consolamentum, Year Of No Light

Le sonorità epiche degli Year Of No Light sono fiori di ghiaccio che sbocciano nella notte, illuminati dalla muta ed eterea luce della Luna, mentre le chitarre e i sintetizzatori avvolgono gli ascoltatori, mostrandogli le diverse e stimolanti prospettive che si nascondono oltre quello che vogliono farci credere sia l’unico e il solo mondo possibile. Ma ce ne sono altri, infinitamente altri. “Consolamentum” rappresenta, quindi, la capacità di andare oltre queste macerie statiche e – attraverso l’ammissione delle proprie colpe, dei propri errori, delle proprie brucianti delusioni – giungere dinanzi alla porta della rigenerazione, della crescita e della speranza.

Dunque, al di là dei toni drammatici e spettrali, oltre le strette colonne d’Ercole e le profondità oscure ed abissali delle nostre coscienze, si nascondono i riverberi abbaglianti della catarsi, i quali assumono le sembianze di una strada – lastricata di elementi ambient, elettronici e metallici – che ci condurrà alla liberazione da tutte quelle irrazionalità che infestano le nostre vite, i nostri legami affettivi, i rapporti sociali, la visione di un futuro migliore. Non è un percorso lineare; ciò che appare, infatti, dinanzi ai nostri occhi è, spesso, il frutto di illusioni, di false credenze, di menzogne, fake news, ostinazione e miraggi; un cumulo disordinato di percezioni negative che non fanno altro che allontanarci dalla verità, spingendoci, sempre più, verso una quotidianità bipolare, frutto di un modello di sviluppo e socialità che non fa altro che accrescere le nostre paure, le nostre paranoie e le nostre manie.

Mescolare elementi diversi, alcuni di matrice più acida e psichedelica ed altri di matrice sludge-metal, scuote le nostre anime intorpidite ed assuefatte. “Aletheia” può sembrare un salto nel vuoto, essa è un atto di fiducia nei confronti di “Consolamentum” e della band francese, la quale ci mette davanti ad una scelta rischiosa: affrontare il buio e vedere cosa c’è dall’altra parte o rimanerne invischiati ed essere imprigionati nel suo grembo mortale, laddove i demoni di “Réalgar” – i nostri demoni interiori – ci sbeffeggiano e ci deridono. Se riusciremo oppure no ad abbattere i divieti sonici di “Interdit aux Vivants, aux Morts et aux Chiens”, dipende solamente da noi, dalla nostra passione, dal nostro impegno, dalla nostra voglia di un futuro diverso. Solo credendo potremo seguire le scie elettriche di “Came” ed avvicinarci alla Luna, la quale non ci apparirà più così schiva, così austera, così lontana.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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