giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Albero, S A R R A M

Mik Brigante Sanseverino Giugno 3, 2021 Dischi Nessun commento su Albero, S A R R A M

Le radici sonore di “Albero” affondano nelle misteriose frequenze del cosmo, laddove i nostri riferimenti spaziali e temporali diventano sempre più labili, discordanti e insignificanti, tra pulsar e buchi neri, mentre la dimensione corporea e quella spirituale si intrecciano, divenendo indistinguibili e dando vita ad un flusso di stimoli, di percezioni, di idee musicali fortemente suggestive ed evocative. Queste trame elettroniche, infatti, rappresentano delle voci; sia la voce della nostra anima, quanto quella delle immense costellazioni che ci sovrastano; il loro obiettivo è travolgere le nostre effimere e passeggere rappresentazioni di fama, successo e potere, per poter entrare in sintonia con ogni singola cellula, con tutti quei minuscoli, straordinari e complessi universi che vivono ed esistono dentro di noi.

Oltre le divagazioni ambient; oltre le chitarre distorte; oltre il fremito ipnotico dei synth; oltre la continua ricerca e sperimentazione che permette di trasformare elementi apparentemente caotici, disordinati e rumorosi in melodici e malinconici arpeggi psichedelici; oltre tutto ciò, ci siamo noi. Noi, con tutte le nostre contraddizioni, con la nostra capacità di costruire e distruggere, di credere e dubitare, di cadere e risollevarsi. Ovviamente, al di là dei toni crepuscolari e del vuoto, muto ed assordante, che brama risucchiare e divorare ogni nostro sentimento, l’albero sonoro di SARRAM è una creatura amorevole e cela, nei suoi meandri più notturni e introspettivi, il suo positivo e liberatorio messaggio di speranza: mettere da parte, almeno per un momento, quegli eccessi materialistici che hanno fatto sì che la nostra umanità collassasse in una bolgia infernale di frasi fatte, di notizie costruite ad arte, di comportamenti che, dietro la loro patina di buonismo, nascondono atteggiamenti odiosi, ipocriti e violenti e riassaporare così la verità. La verità di essere sé stessi, senza compromessi ed omologazioni suggerite/imposte dall’esterno; la verità di esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri, senza calcoli e senza immediati tornaconti personali; la verità di essere tristi o felici, senza doversi necessariamente giustificare e dover dare conto a chicchessia.

Queste pulsioni negative vengono destrutturate, scomposte e rielaborate in una nuova forma; una forma che è quella delle visioni elettromagnetiche di “The Sound Of A Needle”; delle interferenze primordiali e sensoriali di “Sinking Shadows”; delle fasi lunari di “Midnight”; del minimalismo esistenziale di “Heavy Sleep”; delle torbide pulsioni di “Fading Sunlight”, fino a giungere a quelle domande che echeggiano, da sempre, nelle nostre inquiete coscienze, suscitando in noi sia il dolente sconforto di “Diving Deep”, quanto la necessità di quel conclusivo atto di fede che è “The Far Side Of The Moon”.  

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.