La rielaborazione e la metamorfosi delle originarie e selvagge sonorità doom e stoner-rock inietta, nel plasma energetico dei Boss Keloid, passaggi e contenuti di matrice progressive-rock nei quali l’elemento elettrico e quello magico, riflessivo ed introspettivo diventano un’unica cosa, riportando i propri ascoltatori verso la luce più benevola, in una dimensione fantastica che ha tanto il sapore di un passato glorioso e leggendario, quanto di un prezioso ed ordinato futuro, nel quale gli esseri umani non saranno più costretti a combattersi a vicenda, a seguire finti miti di progresso e benessere e ad accettare, supinamente, di dover convivere con le proprie irrazionali e pericolose paure.
“Family The Smiling Thrush” sembra provenire da una dimensione alternativa, da una dimensione nel quale i Vettori sono ancora tutti sani e salvi al proprio posto, mentre le persone possono sognare liberamente, dedicarsi alle proprie passioni e guardare con fiducia al domani. Un mondo che la band britannica scolpisce nelle sette canzoni dell’album, le quali ci offrono un eterogeneo e stimolante orizzonte di colori, trame e sfumature sonore che vanno dalle vibrazioni positive di “Orang Of Noyn” alle robuste e massicce divagazioni prog/metal di “Hats The Mandrill”, passando attraverso l’intreccio dei corposi riff di chitarra e delle atmosfere epiche e suggestive di “Gentle Clovis”. Atmosfere che ci invitano a riflettere su quello che siamo diventati, su quello che ancora possiamo costruire, non dimenticando mai il nulla da cui siamo tutti partiti. La questione fondamentale, dunque, è non sprecare le proprie energie e il proprio tempo; il buio di “Smiling Thrush”, infatti, con il suo tocco gelido e mortale, è perennemente in agguato: le persone che ci sono vicine possono abbandonarci improvvisamente e le nostre esistenze, di conseguenza, subiscono cambiamenti irreversibili e dolorosi.
Non ci resta, dunque, che coltivare i nostri sentimenti migliori, accettare gli altri è l’unico modo di cui disponiamo per spiegare le ali e viaggiare attraverso i diversi mondi che condividono la tela sonora ed emotiva sulla quale i Boss Keloid stanno disegnando le proprie linee sonore, intrecciando i diversi sentieri che si aprono dinanzi ai nostri occhi, le diverse emozioni, le diverse esperienze, le diverse percezioni e i diversi stimoli che riceviamo sia dal dentro e dal fuori, dal giorno e dalla notte, dal futuro e dal passato.
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