Nonostante l’enorme progresso scientifico, lo sviluppo tecnologico e le svariate influenze sociali, culturali, virtuali e mediatiche, alle quali sono soggetti e sottoposti i moderni esseri umani, sono ancora le stesse misteriose, primordiali ed invisibili leggi della natura a guidare il nostro oscuro cammino in questo universo. Forze che risiedono tanto in tutto ciò che ci circonda e di cui siamo parte integrante – dall’esile filo d’erba fino alla gigantesca supernova – quanto nelle impercettibili differenze genetiche che determinano le teorie evolutive di Darwin; teorie alle quali, nonostante le tanto decantate scoperte del XXI secolo, vi è ancora chi contrappone una visione del mondo di tipo “creazionista”, nella quale gli esseri umani dovrebbero rivestire un ruolo privilegiato e centrale.
Le immagini che accompagnano il terzo video dei Monteceneri provengono dall’Islanda, una terra nella quale è possibile toccare con mano la forza brutale, istintiva e selvaggia della natura, nonché la debolezza, la precarietà, la fugacità e la fragilità dell’uomo, rispetto alla grandiosità e alla bellezza pura e brutale di questi spazi immensi. Immagini capaci di estasiare, che ci spingono a superare tutti quei limiti filosofici, religiosi e culturali che abbiamo eretto attorno a queste nostre limitate e brevi esistenze.
Certo, così facendo ci sentiremmo nudi. Privati del nostro rassicurante orgoglio e delle nostre ferree certezze materiali, i nostri passi saranno preda dell’ansia e della paura, ma solamente in questo modo, ovvero affrontando la cruda verità, riusciremo, finalmente, ad essere più consapevoli di noi stessi, del nostro ruolo su questo pianeta, del fatto che siamo il risultato eccezionale di organismi più antichi, di eventi catastrofici, di storie che affondano le loro radici in epoche leggendarie: elementi svariati e spesso contrastanti tra loro, nei quali la luce ed il buio si confondono, ma che continuano ad esistere dentro di noi, nel comune passato dell’universo, negli splendidi paesaggi che rafforzano le trame di matrice ambient e post-rock di “Evo”.
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