giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

Bloodletting For The Lonely, ESSES

Mik Brigante Sanseverino Luglio 29, 2021 Dischi Nessun commento su Bloodletting For The Lonely, ESSES

Le sonorità di questo secondo album della band californiana permangono nell’accattivante e dinamico solco tracciato, nella carne e nello spirito, da quel trepidante connubio di ritmiche post-punk ed ambientazioni dark gotiche ed oscure, claustrofobiche ed ossessionate, che, in fondo, è in perfetta sintonia con quelle che sono le precarie e moribonde condizioni del mondo attuale, ma che, allo stesso tempo, richiama in superficie emozioni, energie e vibrazioni appartenenti, oramai, ad un passato mitico e lontano, quello di Siouxsie And The Banshees, dei Bauhaus, dei Joy Division, di chitarre capaci di esplodere in mistici bagliori di pura luce bianca e spezzare così il profondo e famelico buio della notte. 

Nonostante, quindi, le trame crepuscolari nelle quali il quintetto proveniente da Oakland sembra trovarsi a suo agio, un cuore vivido e bramoso di nuove sensazioni, di altro amore, di altra passione, di altra umanità, continua, imperterrito, a pulsare e sognare tra le ombre di “Before The Blight”, le parole ritmate di “Little Mouse”, le atmosfere lisergiche di “Faceless Past”, mentre un loop spazio-temporale avvolge ogni cosa, compresi noi stessi, i nostri pensieri, le nostre percezioni del mondo esterno, le nove canzoni di questo album. Un disco che non cerca compromessi, non tenta di addolcire la pillola, non finge di ignorare l’ipocrisia che condiziona stati e governi, ma ti mette davanti la cruda e spesso schifosa verità.

Gli Esses sono il nero, ma anche il rosso; la leggerezza melodica e nostalgica della fine, ma anche l’impegno e la preoccupazione per un nuovo inizio; vibranti divagazioni death-rock, ma anche sfavillante punk; elemento corporeo e tocco dell’anima; voglia di tornare a vivere e divertirsi, senza scordare quello che è accaduto, tutto quello che si poteva evitare, soprattutto le perdite ingiuste di vite innocenti. Non possiamo cambiare il passato, non possiamo cancellare le catastrofi alle quali abbiamo assistito, ma queste esperienze temporali, queste ricostruzioni fantasiose ed alternative di noi stessi, possono aiutarci ad essere migliori, a diventare più attenti a quelle che sono le necessità, le sofferenze, le difficoltà di coloro che ci sono attorno, quegli estranei che, implicitamente, consideriamo avversi, solo perché ci appaiono diversi.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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