venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Live at Le Plancher [Alien], Servo

Mik Brigante Sanseverino Luglio 29, 2021 Eventi Nessun commento su Live at Le Plancher [Alien], Servo

L’oscurità psichedelica di “Alien” diviene materia viva, mentre, nel frattempo, la band francese dipinge sul palco di Le Plancher le sue trame ossessive e lisergiche, perennemente in bilico tra il glaciale e buio mondo delle ombre e il fluido magma proveniente dalle profondità inesplorate della Terra; flusso che trova il suo sfogo attraverso una delle innumerevoli ferite che l’uomo moderno, nella sua incurante e auto-distruttiva arroganza, infligge, continuamente, allo sciagurato pianeta che ci offre sostegno e riparo.

L’energia dei Servo è grezza e primordiale, le voci sembrano provenire dai meandri più nascosti ed incontaminati delle nostre coscienze, quelli nei quali è ancora possibile percepire il tocco ancestrale della creazione, l’invisibile e brutale potenza che pervade l’intero universo, congiungendo gigantesche galassie con l’infinitamente piccolo che ci circonda e del quale noi stessi siamo fatti.

“II” è un’ondata di suoni cupi di matrice new wave e darkwave che, partendo dall’esterno, da ciò che vediamo, assaporiamo e percepiamo fisicamente, penetra dentro di noi, andando a confrontarsi e misurarsi con tutte quelle emozioni e quelle sensazioni inconfessate che custodiamo, spesso gelosamente, dentro di noi. Il risultato è questa vivida e sofferta cavalcata neo-psichedelica, nella quale elementi eterogenei si fondono e si confondono tra loro, tra riverberi space-rock, funesta drammaticità dark, echi e feedback noise-rock, la necessità di alzare il proprio sguardo oltre l’orizzonte e quella di accettarci per ciò che siamo, senza tentare di sposare e fare propri quei compromessi e quei comportamenti artificiali che la società di cui siamo parte – basata sulla produzione e sul consumo di una mole disumana di dati, di codici, di modelli, di algoritmi, di informazioni – ci impone, in modo da alienarci e renderci, di conseguenza, più deboli, più soli, più controllabili e più sottomessi.

“Alien” è paura e ansia, ma anche il suono del risveglio: se “Soon” tocca con mano il freddo mortale della rinuncia, “II” è il caos successivo alla fine, ma è anche il disordine dal quale può germogliare un nuovo ciclo, una nuova vita, un nuovo modo di relazionarsi, di parlare, di comunicare, di condividere esperienze di diversa natura, non solo artistiche o musicali, ma anche umane, sociali, affettive, lavorative, indipendentemente da quelli che sono il luogo, il tempo, lo spazio, le persone, le circostanze nelle quali esse sono avvenute. 

 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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