Le sonorità elettroniche degli Onceweresixty dipingono, in maniera suadente e romantica, un mondo spettrale di ombre e di ricordi, di narrazioni e di fatti che diventano sempre più diluiti, accennati e sfocati. Un mondo che è in bilico tra il bene ed il male, tra la fine ed il nuovo inizio, tra la rassegnazione e la speranza.
Persino gli esseri umani sembrano aver compreso ed abbracciato questa condizione trascendentale nella quale la loro presenza non è più percepita come qualcosa di assolutamente necessario e sicuramente positivo per il benessere del pianeta. Intanto il piccolo furgoncino di “The Flood”, ultimo simbolo reale della ingegnosa creatività umana, compie il suo viaggio estremo, oltre i confini del proprio destino, oltre le magmatiche e perverse profondità del monte Fato, verso quella che ci auguriamo sia una nuova terra promessa, quella dei Valar, una terra più pura ed incontaminata. Una terra che rappresenti, finalmente, il compimento di quel percorso di crescita umana, sociale, artistica e professionale che conduca ciascuno di noi verso un ordine mentale ed una consapevolezza emotiva che non avevamo mai provato prima.
Ma il Male, purtroppo, è sempre e perennemente in agguato, al di là di ciò che possa rappresentare questo viaggio molto personale e soggettivo ed al di là delle scelte e delle dinamiche DIY della band – in primis quella di realizzarex, in proprio, il video di questa canzone.
Una canzone che si apre verso un futuro sconosciuto, del quale noi saremo gli unici artefici. Ed oggi, nonostante le trame melodiche, intrise di riverberi shoegaze ed influenze cinematiche ed indie-rock, degli Onceweresixty, questo futuro pare essere sempre più simile e prossimo a quella narrazione solitaria, brutale e malata che ha fatto la fortuna di tante pellicole post-apocalittiche; quella narrazione che Richard Matheson dipinse nel suo celebre “Io Sono Leggenda”, quella di un mondo dominato da creature mostruose che, in fondo, rappresentano, semplicemente, noi: siamo noi stessi, infatti; noi, quando lasciamo che i comportamenti, gli istinti, le fobie più irrazionali, egoistiche, rabbiose e violente prendano il definitivo e distruttivo sopravvento.
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