venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Pilgrims, Planet Of The Dead

Mik Brigante Sanseverino Luglio 31, 2021 Dischi Nessun commento su Pilgrims, Planet Of The Dead

Otto canzoni; otto mondi da esplorare; otto luoghi sperduti nel buio profondo del cosmo; otto cammini di espiazione personale e collettiva; otto sacrifici da compiere al sacro fuoco dello stoner rock; otto minacciosi incubi doom metal da attraversare per conquistare una maggiore consapevolezza di noi stessi, di ciò che abbiamo attorno, del bene e del male con i quali, quotidianamente, siamo costretti ad interagire, a scendere a compromessi, a combattere o fingere di non vedere.

Le sonorità di “Pilgrims”, il secondo album della band neozelandese sono più cupe, più crude e più brutali; ombre nostalgiche si agitano tra le singole canzoni, ne aumentano la drammaticità, quasi a voler farci rendere conto che il tempo a nostra disposizione sta terminando, che le nostre peggiori paure si stanno materializzando e che l’epoca dei miti e degli eroi, dei Kyuss e dei Black Sabbath, è passata da un pezzo e adesso non ci resta che aprire gli occhi, fare i conti con il mondo che abbiamo costruito, con il pianeta che sta velocemente morendo, con gli assassini micidiali ed invisibili che noi stessi abbiamo creato, alimentato e diffuso ovunque: nell’aria, nella terra, nell’acqua. 

I Planet Of The Dead tessono le loro storie fantastiche e fatali su questa tela oscura che è la nostra realtà, tentando di fornirci una attraente e liberatoria via di fuga, ma spronandoci anche a compiere quelle scelte e soprattutto quelle rinunce che significherebbero prendersi cura delle ferite che noi stessi, col nostro sconsiderato agire e con la nostra innata presunzione, abbiamo procurato. Il clima generale del disco, di conseguenza, è torbido e pesante, al di là dei gioiosi richiami fantascientifici e letterari, a Kurt Vonnegut ed alle sue straordinarie opere, c’è un preciso messaggio di critica sociale e politica, c’è la consapevolezza degli irreversibili cambiamenti che stanno distruggendo la vita. Vita, che, nella visione vonnegutiana della band, è un viaggio cosmico attraverso il tempo e lo spazio; un viaggio fatto di meravigliose idee, di macchine e tecnologie eccezionali, ma anche di tremendi errori, di guerre e di catastrofi, di persone che, proprio oggi, proprio ora, con comportamenti apparentemente insignificanti e di poco conto, stanno, invece, decidendo il nostro remoto futuro, il nostro inferno ed il nostro paradiso. 

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.