giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Celestial Blues, King Woman

Mik Brigante Sanseverino Settembre 1, 2021 Dischi Nessun commento su Celestial Blues, King Woman

Canzoni seducenti, invocazioni struggenti, parole stregate, ricordi che hanno il sapore di un luogo lontano e dei suoi antichi rituali, sussurri eterei che, nonostante siano ricoperti da una spessa coltre di ghiaccio, riescono a scaldarci il cuore e riportarci in vita, consentendo, finalmente, dopo anni di buio, di silenzio, di futilità e di omologazione, alla nostra anima, di riprendere il controllo del proprio corpo e, attraverso esso, delle nostre scelte, delle nostre azioni, dei nostri passi, del nostro futuro.

“Celestial Blues”, punto di incontro tra sonorità doom e riverberi grunge e shoegaze, favorito dalle splendide, crude ed accattivanti divagazioni vocali di Kristina Esfandiari, esprime tutta l’energia, la forza, la drammaticità e la volontà di rinascita della fenice, senza trascurare, però, il sapore di quelle ceneri fumanti, nelle quali è concentrato il passato, con tutte le sue esperienze più difficili e dolorose, ma anche con quelle più spontanee, familiari, pure ed incontaminate.

Il respiro estatico e sognante di “Coil”, la brutale e vibrante catarsi di “Morning Star”, le sofferenti privazioni che agitano “Golgotha”, rappresentano le stazioni di un unico liberatorio cammino; il cammino che, attraverso il distacco dalla materia inerme, attraverso la momentanea perdita di ciò che è più prezioso, attraverso il confronto con il nulla più assurdo, imperscrutabile e profondo, senza che né lo spazio, né il tempo possano esserci di conforto, ci riporta a ritrovare la consapevolezza di ciò che siamo davvero, delle nostre emozioni più veritiere, dei nostri più intimi e fragili sentimenti.

Risuoniamo di umanità, questo è il punto; abbiamo perduto il nostro paradiso, ci siamo privati di quell’innocenza che ci proteggeva dal tocco spregevole e velenoso del Maligno, ma siamo ancora capaci di grandi atti di coraggio, di privazione, di sacrificio e soprattutto d’amore, perché solamente in questo modo e cioè attraverso l’abbattimento ed il superamento dei nostri egoistici limiti mondani e delle nostre irrazionali e rabbiose barriere mentali, potremo attraversare le asperità e le difficoltà del monte Sion e spingerci verso quella Terra Promessa di appagamento, di felicità, di completezza, di giustizia, di benessere e di verità che ci attende, silenziosa, da quando abbiamo iniziato il nostro viaggio in questo misterioso, oscuro ed affascinante universo. 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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