giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

La Democrazia dei Metadati

Mik Brigante Sanseverino Settembre 7, 2021 Playlist Nessun commento su La Democrazia dei Metadati

La nostra esistenza, le nostre abitudini, le nostre scelte, ciò che amiamo e ciò che, invece, disprezziamo, è, oramai, racchiuso in una manciata di byte, i così detti metadati, la vera fonte di ricchezza e la più preziosa merce di scambio di questo nuovo millennio. Spotify, Apple, YouTube, Amazon, Google e tutti gli altri giganti della rete ci sottopongono, continuamente, ad una vera e propria TAC digitale.

Conoscono perfettamente, ad esempio, qual è la nostra band preferita, qual è l’album che ascoltiamo di più, qual è la canzone che preferiamo ascoltare la mattina e quale, invece, quella che preferiamo sentire di notte; costruiscono le nostre playlist personali e persino il volume al quale, solitamente, ascoltiamo ciascuno dei brani o l’ordine con cui ci piace farlo.

Sembrerebbero informazioni trascurabili e secondarie, ma se fosse possibile – come, in effetti, è – incrociarle con informazioni analoghe provenienti da altri siti – siti di genere diverso da quello musicale – si potrebbe costruire, con facilità, il nostro profilo, si potrebbero ottenere informazioni fondamentali sulle nostre disponibilità economiche annuali e su come preferiamo spenderle.

A questo punto influenzare le nostre scelte future, suscitare i nostri appetiti, orientare le nostre ricerche, sarà un gioco da ragazzi. Ciò, ovviamente, non vale solamente dal punto di vista economico e dei consumi, ma ha una valenza anche sul piano politico e su quelli che saranno i nostri comportamenti dal punto di vista sociale, lavorativo, familiare, relazionale.

Il vero problema, dunque, è che questi metadati, pur rappresentandoci alla perfezione, non sono affatto nostri, non ci appartengono e di conseguenza algoritmi esterni, di cui ignoriamo completamente l’esistenza, possono tranquillamente elaborarli a proprio piacimento e fornire i risultati così ottenuti a terze parti, le quali si serviranno di queste informazioni per il loro esclusivo tornaconto, senza preoccuparsi minimamente dell’individuo che è all’origine di questi dati.

È evidente, allora, che nonostante noi non viviamo in paesi come la Russia, la Cina, l’Iran, l’Arabia Saudita o in qualsiasi altro regime più o meno assolutista, ma nel “democratico” e “liberale” Occidente ed in particolare, nel nostro caso, nel Bel Paese, in realtà, noi non siamo affatto liberi, anzi subiamo una persistente azione di controllo e di influenza che è ugualmente  subdola, meschina, pericolosa e fastidiosamente invasiva, mentre, nel frattempo, i nostri governi e i nostri partiti politici, siano essi di Sinistra, di Centro o di Destra, continuano a prenderci per il culo con le loro pedanti, false e vuote litanie sulla democrazia occidentale, nonché sui diritti e sulle libertà di cui possiamo disporre.

Ma voi gli credete davvero? Voi, siete davvero sicuri che ciò che avete comprato stamattina, ciò che avete votato alle ultime elezioni, ciò che pensate sia giusto oppure sbagliato in termini di politica estera o di politica interna, sia frutto esclusivo dei vostri neuroni? O, magari, un algoritmo software, istallato su qualche server americano, inglese, russo, cinese, indiano, arabo e perché no alieno, vi ha suggerito la risposta?

Una risposta che, guarda un po’, è quella più adatta alle circostanze attuali, quella che è più utile alle scelte del vostro governo e dei suoi alleati; magari è la risposta che serve a giustificare una guerra, l’invasione di un paese straniero o a motivare l’abbandono frettoloso e sconclusionato dei propri ex-amici ed ex-alleati, condannando, di conseguenza, a morte, milioni di persone innocenti, comprese donne e bambini, in qualche remoto buco di culo del mondo; tanto a voi, in fin dei conti, che ve ne frega?

Il vostro algoritmo continuerà ad occuparsi del vostro benessere, proprio come avrebbe fatto HAL sull’astronave Discovery One. HAL ha già previsto ogni cosa, sa che adesso accenderete il vostro tablet nuovo di zecca, che leggerete le notizie, i fatti e le verità che sono state preparate appositavente per voi e quindi una volta che sarete adeguatamente “informati” e vi sentirete perfettamente a posto con le vostre piccole, grigie e smemorate coscienze, sarà il momento giusto per rilassarsi e di conseguenza ascoltare quella canzone che vi piace tanto, al volume che ritenete ottimale, sfogliando, nel frattempo, il vostro social preferito…

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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