Le due chitarre e la batteria di questo trio francese guardano alle sonorità epiche e leggendarie del progressive e psychedelic rock del passato, ma cercano di renderlo più fluido e più dinamico, in maniera tale da essere più prossimo a quella che, in fondo, è la nostra caotica attualità. Siamo creature perennemente in viaggio, il nostro è un mondo – nel bene e nel male – sempre più correlato e connesso: le nazioni più ricche e più potenti tentano di influenzare e controllare quelle più deboli e politicamente instabili, ma, fortunatamente, allo stesso tempo, vi sono organizzazioni e singole persone che, con il loro operato, tentano di contrastare e combattere questa iniqua distribuzione delle risorse, del benessere e delle ricchezze.
Ciascuno, dunque, tenta di raggiungere un obiettivo e lo fa attraverso quello che, in fondo, è un viaggio; viaggio che è contraddistinto da esperienze positive e negative, da delusioni e momenti appaganti, da dolorose perdite e insperati ricongiungimenti; viaggio al quale i Little Jimi tentano di dare un’interpretazione musicale caratterizzata dalle loro sonorità psych e stoner rock, oscillando tra passaggi più riflessivi e lisergici, ad altri che lanciano la band e gli ascoltatori in accattivanti cavalcate elettriche, verso le profondità inesplorate e misteriose dello spazio più profondo, senza più preoccuparsi del tempo che stiamo vivendo, di ciò che potrebbero pensare gli altri, degli oggetti inutili con i quali riempiamo le nostre giornate, ma vivendo ogni momento con la massima intensità possibile, con curiosità, dinamismo, leggerezza e voglia di scoprire ciò che i più temono e nascondono dietro giudizi sferzanti, assiomi inconfutabili, credenze antiche e difficili da sradicare.
Tutto ciò rende “The Cantos” un disco ancora vivo e pulsante, fantasioso e sperimentale, nonostante esso, in fondo, sia strettamente legato a sonorità ampiamente conosciute ed ascoltate, ma tutto ciò non impedisce a questo ragazzo, Jimi, di aprire la porta di uno dei molteplici universi esistenti, di caricare la sua navicella spaziale di dubbi, domande, riff energici e di scegliere la propria strada, indipendentemente da ciò che è stato fatto prima e ciò che altri faranno dopo di lui, con un unico e un solo obiettivo: conoscere e dunque migliorarsi senza temere ciò che appare diverso, strano, lontano da quella che riteniamo essere la nostra quieta e rassicurante normalità.
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