“Ænima” è una marea di sonorità torbide ed elettrizzanti, costantemente rivolte al buco nero dei nostri peggiori paradossi, capaci di estrarre dal peggio dei nostri comportamenti – volgarità, sessismo, invidia, odio – delle trame inebrianti, suadenti, rivoluzionarie e misteriose, nelle quali la band americana lascia che ciò che resta del vecchio metal e del vecchio prog-rock sia libero di spaziare, di conoscere e di contaminarsi con quelle che, nel 1996, appaiono come le nuove direzioni e direttrici nelle quali si sta muovendo il rock considerato più alternativo e all’avanguardia.
I Tool, però, rivestono tutto con la loro oscura energia, con le loro ambientazioni lunari e con i loro vortici sonori, mentre, nel frattempo, la musica e le parole mettono in evidenza il male che vive in ciascuno di noi, senza la pretesa di dare quello che sarebbe solamente un facile giudizio, ma senza neppure la premura di mostrarsi assolutori ed indulgenti, perché questo disco deve, soprattutto, essere un percorso di liberazione e di asportazione radicale delle negatività che ci impediscono di essere sereni, pacifici e in armonia con il mondo circostante.
“Ænima” è un viaggio mistico e psichedelico, scandito da profondi battiti metallici, che si sente a proprio agio dopo il crepuscolo, esplorando orizzonti cervellotici ed alienanti, con una raffinatezza, una complessità, una brutalità e un coraggio tali da armonizzare suoni cosmici ed astrali, ruvidezza grunge e potenti groove heavy-metal, sotto l’occhio penetrante delle creature della notte, quelle che vivono ai margini, ma che riescono ad afferrare e comprendere ogni sfumatura della nostra sensibilità, nonostante tutt’intorno i Tool stiano costruendo la loro epica, ossessiva, claustrofobica narrazione prog-metal, lasciandosi trasportare da ritmiche sempre più maestose e solenni, lungo una spirale che tiene assieme il passato ed il futuro, la carne e lo spirito, il tempo e lo spazio, il nostro mondo e i gelidi e sconosciuti meandri dell’universo. I Tool sono qui, immersi nella medesima torbida e turbolenta quotidianità, ma sono anche altrove, oltre le manie e le fobie di “Eulogy”, oltre la selvaggia crudeltà di “Stinkfist”, oltre le accattivanti astrazioni di “Forty Six & Two”, oltre il monolite ipersonico di “Ænima”, oltre le minacciose asfissie di “H.”, oltre quel calvario allucinato e stupefacente che è il viaggio catartico chiamato “Third Eye”, essenza cruda, pura e veritiera dell’anima di questo disco ormai leggendario.
Pubblicazione: 1 ottobre 1996
Durata: 77:00
Dischi: 1
Tracce: 15
Genere: Progressive Metal, Alternative Metal
Etichetta: Volcano Records
Produttore: David Bottrill
Registrazione: 1995–1996
Tracklist:
1. Stinkfist
2. Eulogy
3. H.
4. Useful Idiot
5. Forty Six & 2
6. Message to Harry Manback
7. Hooker with a Penis
8. Intermission
9. Jimmy
10. Die Eier von Satan
11. Pushit
12. Cesaro Summability
13. Ænema
14. (-) Ions
15. Third Eye
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