giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

SuperSocrates EP, Sex Pizzul

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 1, 2021 Dischi Nessun commento su SuperSocrates EP, Sex Pizzul

Tre brani che richiamano alla mente un’epoca nella quale il pallone, spesso sotto le sembianze sgargianti di un Super Santos arancione, era ovunque: per le strade, sui brulli campetti di periferia, nei garage, nei parcheggi condominiali e persino lungo gli stretti corridoi degli appartamenti.

Un mondo romantico, con una potente componente emotiva, al quale erano del tutto sconosciute la diffidenza e la paura che accompagnano l’esistenza dei ragazzi moderni, i quali sono intrappolati nei loro comodi salotti virtuali; possono facilmente connettersi con qualcuno che vive in un altro continente, ma sono riluttanti ad aprirsi a ciò che realmente li circonda, timorosi di essere scherniti e derisi per ciò che una maggioranza ciarliera e superficiale ritiene essere un difetto, una debolezza, una inaccettabile diversità.  Per non parlare poi di ciò che è accaduto recentemente, con concetti quali lockdown, distanziamento sociale, coprifuoco che sono entrati, con prepotenza, nelle nostre vite, alterandone il naturale corso temporale e le dinamiche di relazione sociale, affettiva e lavorativa.

Concetti che a quel mondo fatto ancora di libri, di giornali e di partite ascoltate alla radio, erano, fortunatamente, del tutto ignoti e sconosciuti. Un mondo figlio del Mundial di Spagna ’82; di cartoni animati che oggi sono considerati violenti, politicamente scorretti e diseducativi; di eroi e di poeti prestati al gioco del pallone, con tutto il peso, spesso ingombrante ed eccessivo, della loro umanità, dei loro errori, dei loro cattivi esempi. 

In questo EP i Sex Pizzul mescolano, con ironia, immagini del presente e del passato; pixel conservati nella nostra memoria comune e collettiva; la nostalgia per un mondo che, oggi, ci appare più puro, più genuino e più inconsapevole; ritmiche tribali che attingono al Sud America, ai suoi suoni primordiali e percussivi; trame e vibrazioni elettriche che, invece, si richiamano alla new-wave degli anni Ottanta, ribaltandola ed attualizzandola alla luce delle sonorità elettroniche, claustrofobiche e spigolose dell’attuale movimento post-punk, tentando di dare vita ad una musicalità globale senza più confini e barriere politiche, capace di essere corale, ma, allo stesso tempo, anche di suscitare, in ciascuno di noi, i propri specifici ricordi e le narrazioni romantiche a cui, spesso, per motivi anagrafici, non abbiamo potuto partecipare in prima persona, ma che ci sono state affidate da coloro, amici o parenti, ci hanno preceduto in questa affascinante partita che, in fondo, è la vita.

Il trio fiorentino mette al centro di questo EP, una vera e propria icona degli anni Ottanta, Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, un uomo che è stato sì un grande calciatore, ma è stato anche un medico e soprattutto un politico. In un’epoca storica nella quale tante nazioni, tra cui lo stesso Brasile, erano nelle mani di governi più o meno dittatoriali, spesso di stampo nazionalista e militare, frequentemente appoggiati dalle così dette democrazie occidentali, il suo modello di condivisione delle scelte, nel quale ciascuno, anche il più umile, il più debole, il più povero, aveva il diritto di esprimere liberamente la propria opinione e, di conseguenza, il proprio voto, senza che altri cercassero di condizionarlo, era – per quei tempi, ma anche per i nostri tempi – qualcosa di assolutamente dirompente, rivoluzionario e controcorrente. Un messaggio quello della democrazia corinthiana, rilanciato con accattivante, rumorosa, ballabile e gioiosa musicalità dai Sex Pizzul; un messaggio, che, nei giorni nei quali Mimmo Lucano viene condannato a 13 anni di reclusione, dovrebbe risuonare, smuovere e far vibrare all’impazzata le nostre coscienze intorpidite.

Un calcio, dunque, quello suonato da “SuperSocrates”, in grado di non alimentarsi solamente di odiosi rigurgiti di stampo razziale; in grado di essere davvero un argine contro coloro che, nel nome del tifo, inneggiano ad ideologie aberranti di matrice fascista e nazista, nascondendo, nei loro cori e nei loro canti, pericolosi e fastidiosi messaggi di discriminazione territoriale, sociale o sessuale; un calcio fatto di storie umane: da Pier Paolo Pasolini a Emir Kusturica; da Manu Chao a Goran Bregovic; dalla clashiana “London Calling”, suonata nello storico stadio “The Den”, prima delle partite casalinghe del barricadero Millwall, fino allo storico coro dei tifosi del Liverpool, “You’ll Never Walk Alone”, impresso al termine della pinkfloydiana “Fearless”.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.