giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Shedding Skin, KOKO

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 19, 2021 Dischi Nessun commento su Shedding Skin, KOKO

Quando osserviamo un cielo notturno ci sentiamo più vulnerabili, ma, allo stesso tempo, siamo più sinceri, innanzitutto con noi stessi, poi anche con gli altri, accettando e vivendo quelle emozioni e quei sentimenti che, durante il giorno, presi dalle nostre frenetiche esistenze, sarebbero visti come una debolezza eccessiva, come un ostacolo al raggiungimento dei nostri obiettivi in termini di carriera, di successo, di soldi e di potere.

Questo disco ha la capacità ed il pregio di racchiudere dentro di sé quel cielo notturno; di fare leva su quegli stati emotivi che, nonostante la loro evidente fragilità, restano dentro di noi, continuando a nutrirsi nel profondo delle nostre coscienze, laddove il silenzio ha una voce preziosa, laddove nuove idee e nuove passioni possono germogliare dall’oscurità, laddove lo sguardo omologante, opprimente ed invasivo della tanto celebrata società dell’informazione non è ancora riuscito ad arrivare.

Ed è proprio da questa fatale coltre di buio, da questo fertile e salvifico silenzio, da questo mondo che sta letteralmente cadendo a pezzi, che prendono forma le sonorità riflessive, melodiche ed introspettive di KOKO, con le loro sfumature intrise di romantica e poetica decadenza, di morbide trame dream-pop, di oblique ambientazioni new wave che, pur essendo rivolte al presente, alle grigie inquietudini di questa realtà post-industriale, hanno le loro radici in un fantasioso e suadente passato, nei sussurri del vento di “Sayonara”, in un intreccio di nostalgia ed incoscienza, coraggio e dolore, purezza e peccato, incontri improvvisi e altrettanti improvvisi addii.

La musica di KOKO è un sottile filo d’erba, che pur continuando a flettersi e piegarsi, ha l’incredibile capacità di non spezzarsi; la sua voce è quella di un’umanità che resiste alla rabbia e alla follia; quella della marea che giunge puntuale e silenziosa sotto l’occhio attento e benevolo della luna; quella dell’aria elettrica e purificante che si respira dopo una terribile malattia; quella dell’abbraccio di coloro che non offrono pietà, non hanno formule magiche, non cercano redenzione, non provano piacere nel giudicare o nel sentirsi migliori, ma percepiscono, amano e condividono quello che è il nostro invisibile dolore.  

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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