venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Kindergarten, Stain

Mik Brigante Sanseverino Novembre 12, 2021 Dischi 1 commento su Kindergarten, Stain

Un luogo che possa trasformarsi nello strumento attraverso il quale acquisire la piena e consapevole padronanza di quelle idee, quei concetti, quelle astrazioni che modellano le nostre abilità, i nostri sensi, il nostro stesso linguaggio, in maniera tale da favorire e amplificare la comprensione del mondo che abbiamo attorno nella sua triplice veste: umana, naturale e tecnologica.

Un luogo fisico, ma anche una dimensione fortemente spirituale, che guarda al futuro, ai nostri sogni e alla nostra concreta maturazione progressiva, ma che affonda le proprie radici nel passato più puro, più primordiale, più innocente, più istintivo di ciascuno di noi. “Kindergarten”, l’asilo sonoro degli Stain, pervaso da atmosfere di matrice indie-rock, in questo suo innato bisogno di esplorazione, di acquisizione, di evasione e soprattutto di riconoscimento delle proprie personali debolezze e insicurezze, fornisce un corpo sonoro alle nostre umane necessità di apprendimento, di cambiamento e di relazione. Necessità che, in un ambiente così stimolante, ci spronano a cogliere l’essenza di ogni informazione, di ogni fatto, di ogni evento, tentando di andare oltre le facili apparenze e costruire una verità condivisa, lontana dalle fiabe che ci vengono, sempre più spesso, raccontate – come se fossimo ancora dei bambini – semplicemente per incuterci quei timori e quelle ansie che ci rendono più mansueti, più controllabili e, purtroppo, più soli.

Una solitudine dolente, artificiale e disumana che ritroviamo nelle trame più crepuscolari, riflessive e malinconiche dell’album, nelle esplosioni emotive che spingono la band pugliese verso sonorità emo più astratte e visionarie, tentando di dare vita a un flusso osmotico tra quello che è il lato più cognitivo e quello più affettivo che convivono in ciascuno di noi. Brani quali “Clay”, “Merry Go Round” o “Erik Woodman” scandagliano gli strati più profondi della nostra intimità, laddove si incuneano le immagini, le esperienze e i ricordi trascorsi, senza, però, mai perdere di vista l’indispensabile e salvifico contatto sociale con l’esterno, con gli altri, con le loro voci, le loro risate, le loro lacrime, la loro torbida, ma luminosa umanità.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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