La luce si fa buio, le parole diventano sintomi sfuggenti che scorrono velocemente sulle pareti di una stanza che si trasforma nello schermo fatale sul quale proiettiamo i nostri disagi emotivi e i nostri dolorosi silenzi, i quali, a loro volta, diventano la scintilla che fa esplodere l’universo nel quale custodivamo la nostra relazione. Estranei nel cuore; estranei nella mente; mentre, contemporaneamente, tutto ciò che ci sta attorno sembra incamminarsi lungo una spirale di infelicità sulla quale gli atteggiamenti distruttivi hanno la meglio su quelli curativi e viene meno, di conseguenza, la voglia di scoprire, di conoscere, di aprirsi all’altro.
L’astio, la noia, la rabbia costruiscono un solco profondo attorno alle persone, le spingono ad essere più prudenti, più chiuse e più diffidenti e così, proprio come avviene alla protagonista del video-clip di “Ode To The Past”, si finisce col rimanere immobili, imprigionati nei medesimi corrosivi pensieri, nelle stesse frasi di circostanza, nei soliti odiosi luoghi comuni, in un atroce e ricorrente passato, con gli occhi fissi verso una strada, una porta, un varco, una salvezza, una soluzione diversa che abbiamo paura di prendere, preferendo restare qui – con le spalle al muro – concentrati sulla fine e schiavi di un eterno ed arido presente.
Ogni nuovo giorno, infatti, è esattamente identico a quello precedente, scandito – fin dentro le ossa – dal rumore del fuoco che brucia ferocemente tutto quello che avevamo condiviso, tutto quello che avevamo sognato, tutto quello che avevamo provato e soprattutto ogni possibile futuro, ogni idea, ogni stimolo, ogni percezione proveniente dall’esterno.
Che ne sarà di lei? Lo scopriremo ascoltando “Tales From Violent Days”, il disco che uscirà a Marzo del 2022.
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