Non c’è più tempo, un orologio atomico rende ogni attimo delle nostre brevi esistenze affilato e tagliente, mentre il pianeta sembra essersi ormai rivoltato contro di noi, contro le nostre assurde manie di grandezza, contro le nostre politiche da discount che amano vaneggiare di diritti e di doveri, di valori e di collettività, mentre poi incutono sempre più timori e sempre più insicurezze nei propri cittadini, con l’obiettivo di accordarsi, protette dall’oscurità delle tenebre e dai lockdown, con le più losche, violente ed aberranti ideologie che gli esseri umani abbiano mai concepito.
Ed è così che “Paint And Draw” prende forma in una notte cupa e surreale, mentre ogni nostro pensiero, ogni nostro sentimento, ogni nostra scelta, ogni nostra azione, pare perdersi in un mondo asettico, svuotato da qualsiasi verità, da qualsiasi giustizia, senza più alcuna speranza, senza più alcuna fiducia nel futuro. Uno spazio vuoto nel quale sonorità diverse ed eterogenee, persino contrastanti tra loro, possono evolvere liberamente e proiettare, sullo schermo di un buio e desolante orizzonte, trame gotiche e darkwave, intrise di alienante sofferenza, le quali aprono le porte del nostro inconscio a sonorità più torbide, ossessive, post-industriali e sferzanti, il corpo di quelle che sono le nostre peggiori frustrazioni, l’emblema del nostro smarrimento, il segno inequivocabile di tutte le ansie e di tutte le fobie che fioriscono nel silenzio, nella paura e nell’isolamento forzato.
Ma la suadente elettronica, l’indomita e tenace durezza del metallo, le linee eteree ed ipnotiche dei synth, non servono solamente a rendere il Male manifesto e consistente, esse ci permettono di riconoscerlo, di esaminarlo, di studiarlo e persino di comprenderlo, nel tentativo estremo di esorcizzarlo oppure di soccombere, mentre cerchiamo di salvarci e di riprendere il pieno controllo delle nostre vite. In entrambi i casi, ovunque ci condurranno questi nove brani, noi potremo considerarci, finalmente, liberi da ogni conflitto, da ogni virus, da ogni malattia, da ogni solitudine, da ogni demone, da ogni estraniante e dolente forma di nostalgia.
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