Cruda dolcezza è quella che emana “Year Of The Rat”, un suadente intreccio di sonorità grunge e pop-punk che non temono di spingersi negli angoli più bui della nostra “bella” società. Una società che, nelle parole, nei proclami e negli slogan tanto cari ai politici, si finge giusta, solidale, amorevole e soprattutto egualitaria, mentre, invece, in realtà, continua a mortificare ed umiliare le donne, a considerarle semplici corpi, oggetti e proprietà sulle quali fare cadere uno svilente ed aberrante velo di misoginia, di violenza e di paternalismo.
“Another Bish”, intrisa di atmosfere malinconiche e suadenti che ci ricordano gli anni Novanta, affonda nei lividi e nelle ferite ancora aperte, tentando di riportare a galla tutta la verità che, spesso, si nasconde nei dolorosi silenzi, negli occhi bassi, nelle notti insonni, nelle nevrosi, in giorni che rotolano via, sempre uguali a sé stessi, scanditi solamente da brutalità e disperazione, mentre il mondo che abbiamo costruito continua a raccontare le stesse menzogne e ad alimentare luoghi comuni, depressione e sensi di colpa.
Ma non può esserci alcuna colpa, alcuna responsabilità, alcuna complicità nella efferatezza e nella bestialità; “Gloomy Girl” e “Take It Off” spazzano via ogni ipocrisia, ogni putrida giustificazione, ogni stupido tentativo di barattare il dolore e la sofferenza con una fasulla felicità da centro commerciale, ogni idea di compromesso. Non è possibile scendere a patti con il demonio, non è possibile tendere la mano a coloro che vedono davanti a sé solamente delle bambole alle quali poter anche rompere il collo, perché, in fondo, sono le tue valvole di sfogo personali, le valvole attraverso le quali liberarti di tutti gli insuccessi, di tutte le frustrazioni, di tutti i disastri che caratterizzano le vite di un fallito, di un buono a nulla, di un perdente.
Intanto la melodia e il rumore delle Softcult si fanno largo in una realtà complessa, come quella dell’industria musicale moderna, che continua ad essere dominata dagli uomini e dai loro comportamenti sessisti; le gemelle canadesi inglobano anche trame di matrice shoegaze, dream-pop ed elettronica, rendendo il loro EP aperto, sfaccettato ed in grado di entrare in sintonia con sensibilità artistiche ed esperienze umane diverse, risvegliando, contemporaneamente, il nostro spirito critico, la nostra dignità e spingendoci a non fingere di non vedere gli abusi che, quotidianamente, incontriamo sul nostro cammino, perché solamente denunciandoli con forza e fermezza, potremo isolare gli stronzi e aiutare le persone ad essere più forti di ogni squallido e ottuso tentativo di discriminazione.
y
Comments are closed.