Non può evolvere seguendo una linea retta, né tantomeno può avere un punto di partenza e uno di arrivo – come se si trattasse di un banale viaggio – esso, invece, ha i suoi cicli, le sue fasi, le sue stagioni, i suoi dubbi, le sue ombre, le sue disillusioni.
Stiamo parlando dell’amore, tema attorno al quale si sviluppa il nuovo brano degli You, Nothing; brano incentrato su come i nostri sentimenti evolvono nel tempo, spesso mutando e contraddicendo sé stessi oppure provocando comportamenti insoliti, rispetto a quelle che sono, normalmente, le nostre scelte e le nostre azioni.
Tutti noi siamo soggetti a continue fluttuazioni emotive, è questo il punto; fluttuazioni imprevedibili che non coinvolgono solamente il cuore, ma anche la testa, trasformando quelli che dovrebbero essere momenti ordinari e trascurabili, in immagini che resteranno, per sempre, scolpite nel nostro inconscio. Istanti nei quali gesti semplici, come una carezza, uno sguardo o un sorriso, ci permettono di sentirci definiti ed appagati, in sintonia e in equilibrio con il mondo esterno, parte di qualcosa che trascende il nostro ego materialista, che ci completa e che ci fa sentire unici e speciali.
E’ come se una piacevole ninna-nanna – “Lullaby”, una melodia dell’anima – ci conducesse in una dimensione onirica, suadente ed accattivante, intrisa di trame sonore dream-pop e shoegaze, nella quale una confortevole e perenne luce autunnale ci sprona a lasciarci andare, a mettere da parte gli affanni, le ansie e le frustrazioni che contraddistinguono il nostro presente e ci spinge a vivere come se il tempo non esistesse, come se ogni momento fosse eterno, come se ci trovassimo sulla ruota panoramica di Antwerpen – più volte ripresa nel video della canzone – consapevoli di essere parte di un cerchio, di un loop infinito, nel quale ogni istante, ogni emozione, ogni abbraccio, ogni incontro, ogni addio è destinato a ritornare per sempre.
Anime che si trovano e poi si perdono, ma che, indipendentemente dagli eventi, sono parte di qualcosa che non può essere cancellato e che è destinato a rinnovarsi più e più volte, assumendo la vibrante, sensuale e malinconica forma di un ricordo, di un sogno, di un luogo, di un sapore, di una vivida e inestimabile passione.
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