Le sonorità oscure e cinematografiche dei Recall Madame X danno vita ad una favola claustrofobica, spettrale, ossessiva e romantica con la quale il nostro inconscio tenta, inutilmente, di riconoscere, comprendere ed esorcizzare i nostri “daimon” personali e forgiare, nel fuoco delle nostre stesse passioni, superando la gelida ed omologante superficialità che ricopre queste nostre esistenze iper-tecnologiche, una salvezza fatta di nostalgiche trame post-punk, di vibrazioni elettroniche, di danze catartiche e tribali, di abbaglianti luci al neon, di decadenti ed amorevoli periferie suburbane, di ferite che continuano a rimaginarsi ed infettarsi, in un loop infinito di rabbia e di speranza, di peccato e di redenzione, di inferno e di paradiso.
Intanto passato e futuro si intrecciano, i cupi bassi di “Demetra” rappresentano i nostri passi attraverso il mondo post-apocalittico di “So Blind”, tra atmosfere lisergiche e surreali, ritmiche volutamente dissonanti, mentre l’anima divina e quella demonica che vivono dentro di noi, condividendo illusioni e percezioni, combattono la loro guerra a colpi di scelte giuste ed azioni scellerate e, nel frattempo, “I Forgive You”, cruda e malinconica ballata, ci rammenta tutto quello a cui abbiamo rinunciato, ma anche tutto quello che abbiamo fatto per trovarci qui adesso.
“Psycho” è la voce di un altro tempo, di un altro spazio, di una dimensione a sé stante intrisa di kraut-rock e new wave, di visioni analogiche, di appassionante e carnale teatralità, di divagazioni glam-rock, di crepuscolare rock gotico. Eccoli, dunque, i nostri preziosi custodi, alla disperata ricerca di un completamento, di una collisione, di un collegamento tra spirito e materia, buio e luce, sogno e realtà, dentro e fuori, uomo e donna. Se ciò fosse possibile, allora noi saremmo davvero salvi, ma allora perché continuiamo a combattere il vuoto? Perché errori e delusioni continuano a corrodere ogni nostra buona intenzione? Perché continuiamo a sfiorarci senza mai incontrarci?
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