“Overture” ci spalanca le porte di un mondo immaginario e fantasioso, il mondo di Alexander Hacke e Danielle de Picciotto, un mondo fatto di sperimentazioni, di vibranti armonie e di sogni ad occhi aperti, un mondo perennemente in bilico tra la nostra realtà e tutto ciò che di pazzesco, di impensabile e di inquietante si nasconde nella tana del Bianconiglio.
Dieci brani che alternano passaggi più armonici e leggeri, ad altri che, invece, sono più pesanti ed ossessivi. Dieci brani che iniettano luci ed ombre, speranze e paure, equilibrio e caos, sul nostro cammino, mentre, da lassù, una stella cometa ci guida verso suoni e melodie orientaleggianti, laddove ha inizio la nostra storia, laddove “Babel” ci rammenta quali sono le nostre origini tribali, laddove “Trebbus” da voce a quei fantasmi voraci che si nascondono, da millenni, dentro di noi, laddove, infine, “Journey East”, grazie alle sue calde e rassicuranti divagazioni psichedeliche, ci conduce dinanzi alla soglia della verità.
Riusciremo a compiere l’ultimo passo, quello decisivo?
Intanto il dubbio dell’ultimo momento, la consapevolezza di non poter guardare oltre le nostre scelte, il mistero che avvolge le nostre piccole esistenze, assumono una consistenza sonora trepidante; “Meeres Stille” e “Kirchhain” esprimono, attraverso le loro atmosfere taglienti ed abrasive, tutta la nostra frustrazione. Ma la suadente e affascinante voce di “The Watered Garden” riesce ad aprire un estremo, sottile e salvifico passaggio attraverso la densa e torbida foschia che circonda le nostre percezioni ed i nostri sentimenti e consente, finalmente, a quelle che sono le nostre idee, cioè all’essenza più pura delle nostre attuali passioni, delle nostre esperienze passate e delle nostre aspettative future, di mostrarsi all’esterno e renderci chiara quella che sarà, nel bene e nel male, la nostra decisione. La cosa fondamentale – è questo il messaggio che tentano di inviarci Alexander e Danielle – è quella di non rimanere invischiati, per sempre, nel vuoto distruttivo, disumano ed alienante di una non-decisione, immobili dinanzi a quella fatidica soglia d’argento che abbiamo, adesso, davanti a noi. O la varchiamo oppure ce la lasciamo definitivamente dietro le spalle, non possono esserci altre alternative, non possono esserci compromessi, non possono esserci esitazioni.
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