Dov’è Dartland? Fisicamente, in questo momento, la sua ubicazione fisica coincide con la città di Seattle, ma, in realtà, è un luogo che esiste dentro ciascuno di noi. Dartland è la stanza segreta nella quale custodiamo i nostri sogni e le nostre aspettative e dalla quale si origina quell’energia positiva ricca di obiettivi, di passioni e di affetti.
Una sorta di sorgente che, però, è perennemente minacciata dal materialismo, dalla superficialità, dall’individualismo e da tutti quegli atteggiamenti negativi che ci svuotano di ogni stimolo e ogni percezione costruttiva, riempiendo questa nostra fonte di paura, inquietudine, tristezza e depressione. Ed è così che, senza rendercene conto, ci ritroviamo bloccati in una dimensione ostile, dalla quale vorremmo solo evadere per ritrovarci altrove, ma siamo, purtroppo, incapaci di comunicare con l’esterno e soprattutto di prendere decisioni concrete.
In questo angoscioso stato di sofferenza fisica e mentale, la band americana compie quell’evoluzione musicale capace di trasformare i suoi urgenti e malinconici scorci emotivi, di matrice lo-fi e indie-folk, in un album riflessivo, che è anche un’analisi profonda delle proprie emozioni. Un vero e proprio processo, pervaso da trame emo ed ambientali, nel quale traspare la lotta interiore tra il bisogno di essere compresi e quindi di aprirsi al mondo esterno e il timore di provare altre delusioni, un timore che ci spinge, ancor di più, a chiuderci in noi stessi e rifiutare qualsiasi scambio, contatto o connessione emotiva.
Ma non è possibile continuare a fuggire dai propri fantasmi e le sonorità più corpose e speranzose, quelle d’indole indie-rock, quelle più vibranti e propositive, hanno lo scopo, appunto, di allargare quel cerchio ristretto che abbiamo immaginato attorno a noi e superare la torbida foschia dei nostri stessi pensieri, seguendo le trame di “Beautiful Out”, le quali ci spronano ad andare fuori, ad avere la forza e il coraggio di entrare in contatto con la cruda realtà, con tutti i suoi problemi e le sue contraddizioni, ma anche con quella straordinaria bellezza che, rintanati nelle nostre minuscole esistenze domestiche, non potremmo mai assaporare.
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