Le atmosfere crepuscolari e sinistre degli Hazemaze – con quel loro oscuro fascino heavy-metal, intriso di divagazioni sonore elettrizzanti e visionarie, nonché di un ipnotico e massiccio muro di chitarre che ci proietta nella dimensione suadente e vibrante dello stoner-rock più desertico e psichedelico – ci spronano, dopo gli ultimi contraddittori e complicati due anni di chiusure, divieti e sacrifici, a riprendere il pieno controllo delle nostre passioni, delle nostre libertà e soprattutto del nostro prezioso tempo.
“Blinded By Wicked” è la risposta al Male, ossia a tutte quelle forze subdole e meschine che, facendo leva sulle paure più ancestrali e irrazionali degli esseri umani, tentano di controllarci e di piegarci alla loro lettura unidirezionale dei fatti e degli eventi, proponendoci, di conseguenza, un unico possibile modello politico, economico, sociale, lavorativo, affettivo e familiare di salvezza al quale omologarci e dal quale farci governare. Non più come cittadini, bensì come sudditi ciechi e ignoranti.
Gli Hazemaze, con il loro dinamismo sonoro fatto di passaggi più aggressivi e incisivi e di altri che, invece, risultano essere più puliti e riflessivi, con la loro capacità di proiettare il passato verso ogni cupo e distropico futuro, con il dirompente slancio di “In The Night Of The Light For The Dark”, con la dolente, ma instancabile epicità di “Ethernal Disillusion”, con l’indomito groove di “Malevolent Inveigler”, sono la risposta alla depressione e alla disperazione che ci hanno accecato e che ci hanno costretto a vivere nutrendoci di diffidenza, di odio, di teorie sciocche e menzognere, che, spesso, con la complicità di media e governi, avevano solamente l’obiettivo di destabilizzarci, di dividerci, di spingerci a guardare il prossimo come il nemico, il pericolo, il mostro da combattere e dal quale fuggire.
Questo hard-rock imbevuto di sonorità doom metal, oscillante tra la cruda drammaticità di “Luciferian Rite” e l’oscura pesantezza di “Divine Harlotry”, spalanca l’inferno dinanzi ai nostri occhi, ma allo stesso tempo, rendendoci consapevoli, ci offre la possibilità di uscire dalle paludi orrorifiche nelle quali stiamo sprofondando senza rendercene, assolutamente, conto; ovviamente occorre avere coraggio, occorre essere convinti, è necessario avere idee e saper immaginare e costruire un mondo alternativo; un mondo che guardi oltre il comodo e alienante deserto tecnologico spazzato dai venti sintetici e artificiali di “Sectatores Et Principes”, oltre le lugubri profezie di “Ceremonial Aspersion”, oltre ogni manipolazione, ogni istinto di sopraffazione, oltre ogni violento rigurgito di passato. Ne saremo capaci?
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