PLUHM potrebbe essere un vento oscuro, un vento che non ha mai avuto inizio e che non è destinato a finire, un vento che si connette a quello che è il nostro io nudo ed essenziale, senza alcuna mediazione sociale, politica, etica o religiosa, mettendoci dinanzi a quello che è il risultato reale delle nostre azioni e delle nostre scelte. Ma la sua voce non è quella del giudizio, essa assume la consistenza di queste trame sonore ambientali e darkeggianti che scavano nel profondo della nostra intimità, in quei ricordi, quei pensieri, quelle emozioni che non amiamo mostrare all’esterno, a volte per semplice opportunismo, a volte per timore di apparire troppo deboli o peggio ancora ipocriti.
Ma, rovistando tra le macerie e le rovine delle nostre schizofrenie materialiste, è possibile trovare dell’altro, magari un piccolo e affascinante tesoro di perduto ed eroico romanticismo che continua, imperterrito, a brillare tra le sfumature cupe e destabilizzanti dei sintetizzatori, rammentandoci che c’è stato un tempo nel quale anche noi eravamo vivi, prima che il soffio neo-liberista dell’annientamento e dell’annichilimento iper-tecnologico congelasse, per sempre, le nostre giornate in un eterno loop virtuale e mediatico; un loop scandito da frasi fatte, da immagini ritoccate, da sorrisi vuoti, da specchi che riflettono, unicamente, una falsa bellezza, simbolo irraggiungibile della nostra folle ottusità.
L’EP “Ambienti e Rovine”, scegliendo questo mondo distorto come proprio riferimento e propria ispirazione, ci proponeva le ossessioni acustiche derivanti dalla sua scelta, ricostruendo, nel frattempo, attraverso le sue digitalizzazioni, le nostre povere anime e rendendoci consapevoli di quanto fosse pesante e morboso il respiro della loro solitudine e della loro disperazione. “(coda).” procede in questa opera di riesumazione di sentimenti smarriti, andando a riedificare, attraverso il tocco elettronico di PLUHM, attraverso i suoi echi, i suoi riverberi, i suoi suoni cosmici, le parti mancanti di questo disegno. Il risultato, ovviamente, conterrà percezioni sensoriali e stati mentali completamenti nuovi, strettamente connessi a questo processo osmotico nel quale diverse esperienze e diverse sensibilità umane sono state inglobate nel medesimo substrato cinematico e ambientale.
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