Con “Triangle” la band austriaca continua a proporre, concepire e sperimentare il proprio groove accattivante, ipnotico, acido e minimale dalla duplice anima: una evidente e tentacolare essenza techno, ma, contemporaneamente, una vibrante matrice rock basata su chitarra, basso e batteria.
Intanto gli otto brani del disco si susseguono, uno dopo l’altro, parte di un unico viaggio musicale che scandaglia le torbide, sinistre ed equivoche profondità del nostro egocentrico mondo, consentendo a riflessioni, idee, prospettive e stati emotivi, che, solitamente, preferiamo mantenere nascosti, nel grembo silenzioso del nostro IO, di giungere in superficie, trasportate dalle trame house sincopate e penetranti di quella che è una vera e propria avventura sonica.
Trance; krautrock; il tocco gelido, ripetitivo, ammaliante e perfetto delle macchine; l’estraniante forza di attrazione gravitazionale dei loop; il fascino magico e misterioso dei numeri; lo sconfinato orizzonte tecnologico celato nell’infinitamente piccolo della materia; tutto ciò si trasforma nel portale attraverso il quale entrare in una dimensione umana e collettiva, analogica e sognante, nella quale fatti, eventi e storie diventano battiti tribali, suoni cosmici, ma anche immagini e visioni oscure e distropiche che deformano il nostro futuro, condannandolo alla iterazione estenuante, arida ed eterna delle medesime scelte; scelte dettate da ideali fasulli, malati ed artificiali di bellezza, di bontà, di benessere che non hanno nulla a che vedere con i demoni primordiali che vivono dentro di noi.
Questa musica è una spinta ad ascoltare voci e sapienze antiche, a risvegliare energie spontanee, liberatorie e comunitarie che sono corpo, fatica, sudore, danza; necessità impossibili da coniugare con un’esistenza che, invece, si vuole sempre più eterea, fluida, solitaria e virtuale, ritenendo, erroneamente, che qualsiasi contatto con l’ambiente esterno e con il prossimo sia fonte di probabile contaminazione, di rinuncia alla propria illusoria agiatezza artificiale, di immediato decadimento fisico e mentale. Che ne sarà, dunque, di noi?
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