domenica, Dicembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Never Let Me Go, Placebo

Mik Brigante Sanseverino Marzo 27, 2022 Dischi Nessun commento su Never Let Me Go, Placebo

Il nuovo album dei Placebo vira verso orizzonti più inquietanti e brutali, in modo da mettere in evidenza l’oscuro nichilismo che, dietro la faccia sorridente dei politici o quella accattivante dei media, domina la nostra epoca. Un’epoca profondamente individualista e materialista nella quale, in fondo, seguendo le scie distropiche di “Forever Chemicals” non ci importa nulla di ciò che abbiamo attorno, siamo solamente interessati a quel minuscolo micro-mondo che ha nell’IO il suo ostinato, ossessivo, orribile centro di gravità.

“Never Let Me Go” sa essere triste, ma anche euforico, mescolando sonorità di matrice gothic-rock, synth-pop e post-rock, passando dalla leggerezza ultraterrena di “Beautiful James” alla tristezza claustrofobica di “Fix Yourself” dinanzi alla quale ci sentiamo nudi, incapaci di trovare una direzione e di costruire qualcosa che possa farci sentire appagati. Come se ci sforzassimo di guardare dentro di noi, ma non trovassimo più nulla: tutto quello che cercavamo di custodire, compresi i nostri sogni e i nostri ricordi, è, ormai, stato esportato verso il mondo virtuale e distropico di “Surrounded By Spies”, un mondo nel quale siamo tutti spiati, siamo tutti in vendita, siamo tutti giudicati in base a schemi e modelli economici e sociali che, spesso, sfociano nella violenza gratuita di “Happy Birthday In The Sky”, mentre gli esseri umani sembrano procedere verso il baratro della propria auto-distruzione, come avviene in “Try Better Next Time”, quando questo pianeta ritroverà, nuovamente, la sua originaria purezza. E noi, ovviamente, non ci saremo.     

Senza perdersi nella cronistoria pandemica degli ultimi tempi, anzi offrendo una lettura del presente libera dagli ultimi eventi, ma profondamente radicata, invece, nei meccanismi mentali, emotivi e comportamentali che esercitano la loro pressione e la loro influenza sulle scelte compiute da miliardi di individui, i Placebo danno vita ad un album lucido e attuale, fisico e spirituale, umano ed artificiale, in equilibrio perfetto tra le atmosfere noir di un pop enigmatico e decadente e le improvvise ed accattivanti aperture elettriche di un rock dalla vivida matrice gotica e darkeggiante.    

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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