giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Your Neighbors Are Failures, Bitter Branches

Una casa in fiamme, il fumo che sale minacciosamente verso l’alto e tutt’intorno il nulla. Un’immagine perfetta per rappresentare tutta l’esasperazione che affligge le nostre esistenze, le quali sono sempre più vuote e rabbiose, sempre più estranee e diffidenti l’una dell’altra, mentre il mondo continua, incurante del dolore, incurante delle vittime, incurante delle guerre, incurante di tutte le ingiustizie che lo devastano, la sua folle, forsennata e caotica corsa verso la distruzione.

Le sonorità sono quelle tipiche dell’hardcore-punk degli anni Novanta, la voce è ringhiosa e graffiante, le ritmiche sono frustranti e veementi e si insinuano, in modo deciso, nelle nostre nebbiose e torbide coscienze, mettendoci dinanzi alla realtà allucinante che, con i nostri stessi silenzi, con il nostro egoismo materialista, con la nostra virale apatia neo-liberista, stiamo, purtroppo, contribuendo a plasmare. Il disprezzo, quello vero, quello che può risvegliare le nostre menti ed i nostri cuori narcotizzati, ha la consistenza sonora di queste trame rumorose, corpose, brutali, contorte e spesso disarmoniche, mentre le parole si abbattono sui nostri nascondigli virtuali, sui nostri giardini mediatici, sui nostri comodi giacigli domestici, su quelle fasulle e nauseanti narrazioni retoriche che rappresentano la casetta che sta andando, letteralmente, a fuoco.

Questa normalità è solamente un incubo, i mostri sono reali, le loro paranoie sono reali, il loro odio è reale. L’incendio, intanto, è così vicino, giusto al di  là della soglia, pronto ad inghiottire ogni cosa, ma noi continuiamo a fingere e mentire, convinti che, in questo modo, il Male non ci toccherà; convinti che terremo lontana la bestiale violenza di “Monsters Among Us”, che sapremo affrontare l’ostilità gratuita e livorosa di “Chewing On Vitamins” o che avremo l’antidoto per il lento e mortale veleno di “Plastic Tongues”.

Ma non è così che si chiuderà questo cerchio, “Sorry You Are Not A Winner” non è solo un semplice monito, ma può essere il tocco estremo della fine; riusciremo a comprenderlo? 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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