Un orizzonte minaccioso ed oscuro, quello che che abbiamo dinanzi a noi, ma che, allo stesso tempo, può essere d’incoraggiamento a non fermarci, a ricercare la felice e preziosa vallata di pinkfloydiana memoria, quella nella quale una ritrovata armonia esistenziale possa rimetterci, finalmente, in sintonia gli uni con gli altri e ciascuno di noi con quelle che sono le forze misteriose che pervadono l’intero universo.
Intanto il mondo cupo e tenebroso di Bebaloncar ingloba trame di matrice indie e folk rock, guarda alle sonorità psichedeliche più pure, ancestrali e introspettive, mentre il fascino per le divagazioni shoegaze assume la consistenza fisica di un vento fresco e liberatorio il cui obiettivo è rendere il nostro cielo più aperto e disperdere le nubi tossiche, fameliche e materialiste che incombono sulla nostra quotidianità, avvelenandola con il loro carico di menzogne a buon mercato.
“Suicide Lovers” non guarda, di conseguenza, come potrebbe sembrare, ad un primo ascolto, solamente a quel passato remoto che appare, per forza di cose, sempre più felice e appagante se paragonato al nostro caotico e squilibrato presente, ma tenta di attualizzare quella visione eroica e combattiva del mondo e di farla riscoprire agli ascoltatori, come se si trattasse di un portale onirico in grado di mettere a contatto la nostra fredda realtà digitale con la calorosa passionalità analogica celata nei meandri delle nostre coscienze e nei nostri sogni più intimi.
Un blues spirituale che amalgama l’elettricità del rock psichedelico con elementi melodici e verbali di chiara derivazione folk, facendo sì che questi dieci brani possano scavare nuovi e rivoluzionari solchi, in modo da indicarci, di conseguenza, una direzione ostinata e diversa nella quale progredire, un approccio comunicativo diverso, una lettura dei fatti, delle persone e degli eventi completamente diversa, meno egoistica, fobica e circostanziale, ma più partecipe e desiderosa di percepire quelle emozioni, che nel bene e nel male, nella gioia e nella sofferenza, nella luce e nel buio, ci caratterizzano, ci rendono umani e ci fanno sentire parte di un’unica storia.
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