Sonorità turbolente, spettrali e drammatiche, perfettamente in linea con quella che è la narrazione gothic-rock della band americana, una storia oscura segnata da droghe, eccessi, perversioni e morte, ma che, allo stesso tempo, è stata sempre impegnata, anche politicamente, in un discorso teso a recuperare la piena libertà e autonomia delle nostre scelte, sia come individui, che come collettività, senza farsi opprimere, più o meno consapevolmente, nel nome di Dio, della famiglia, della patria o dei tanti morbosi ideali di successo virtuali diffusi oggi dalla rete, da modelli sociali, economici, lavorativi e religiosi che bramano annullare, nel nome di un’unica verità, le singolarità soggettive di ciascuno di noi.
Oggi, in “Evil Becomes Rule”, cos’è rimasto della passione e dell’energia primordiale dei Christian Death? Le atmosfere sono, al solito, distorte, acide e taglienti; le parole fluiscono in una spirale di sonorità travagliate che guardano sia all’hard-rock di matrice orrorifica e sabbathiana, che alle divagazioni intimiste e lisergiche del rock cosmico, senza, però, mai perdere di vista il taglio crudo, ossessivo e darkeggiante della fiamma nera, quella che in “Blood Moon” disegna una realtà fatta dai respiri distorti delle chitarre, dall’estraniante romanticismo dei bassi e dal tocco glaciale e paranoico dei sintetizzatori, intrisi di quella misteriosa ed accattivante sensibilità new-wave tipica dei primi anni Ottanta.
La risposta al terrore è tutta nel tocco lento ed amorevole di “Abraxas We Are”, che oppone alla solitudine esistenziale dei tempi moderni, il bisogno salvifico dell’altro, l’appiglio umano che ci consente di resistere ai paradossi di questo mondo iper-tecnologico e globalizzato e di avere, anche nei momenti peggiori, quando l’odio e la violenza mietono le proprie vittime, la forza di aprire le ali e volare via. Anche i diavoli, infatti, possono farlo, possono ritrovare il seme puro dell’alba, nel cuore profondo della notte, prima che il virus vampiresco di “The Warning” trasformi la pace e la speranza in una guerra disumana e ogni cosa diventi una questione di potere, appropriazione e controllo, facendo piombare il presente in un abisso orwelliano e claustrofobico nel quale nessuno potrà mai vincere, ma siamo tutti destinati a perdere, mente l’alfa e l’omega si sovrappongono per l’eternità.
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