domenica, Dicembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

Pier Paolo Pasolini, le canzoni

Mik Brigante Sanseverino Novembre 5, 2022 Parole Nessun commento su Pier Paolo Pasolini, le canzoni

L’Italia ha avuto un vero ’68? Non credo e me ne dispiace. Ma ha avuto Pier Paolo Pasolini e lui, da solo, vale più di tanti fasulli ed ipocriti ’68. Una delle rare voci che, al tempo, seppe leggere tra le righe del disordine dilagante, scoprendo e mostrando come, invece, quel caos apparente non facesse altro che nascondere, in realtà, uno schema preciso, matematico e perverso. Uno schema il cui obiettivo era condurre le eminenze oscure del capitalismo a trasformarsi in una sorta di padri saggi della patria e occupare, stabilmente, nei decenni a venire, il potere politico, economico e sociale.

L’ospite, l’estraneo, il viandante sconosciuto non avrebbe dovuto solamente sconvolgere l’esistenza della famiglia piccolo-borghese di “Teorema”, ma avrebbe dovuto sconvolgere e invadere la vita di un’intera nazione, mostrando quanto essa fosse opportunista, bigotta, materialista e pericolosamente incline al compromesso, all’inciucio, all’accordo sotto banco e alla raccomandazione. E, inoltre, a tutte quelle mistificazioni, a quelle manipolazioni, a quelle prepotenze, a quei crimini con i quali, ancora oggi, non facciamo altro che favorire il potere e, come scriveva Fabrizio De André nella sua “Storia Di Un Impiegato”, quelli che sono i soci vitalizi del potere, ammucchiati in discesa, a difesa della loro celebrazione.

Pasolini riuscì, di fatto, a comprendere, e tentò di trasmetterlo nelle sue opere, come l’uomo moderno stesse cancellando ogni elemento mistico, antico, rituale, sacrale, naturale, segreto e misterioso dalla propria quotidianità, rendendo ogni cosa, persino l’idea di Dio, un banale prodotto, frutto di processi e meccanismi seriali e predisponendosi, quindi, ad accettare quella globalizzazione che, nel nome della tecnologia, delle comodità offerte, del benessere raggiunto e del progresso, sarebbe diventata, dapprima, il modello di sviluppo vincente e, successivamente, l’unico modello di sviluppo possibile.

Un modello che si è impossessato persino dell’erotismo, del sesso, della passione e di quella fondamentale “stranizza d’amuri”, tanto cara a Franco Battiato, derubandola sia dell’essenza spirituale, che delle forme e del corpo, per alimentare quelle che sono, invece, le sue plastiche, deprimenti e poco fantasiose ossessioni. E così anche gli istinti più puri, più arcaici, più sensuali e più selvaggi, sono stati contestualizzati politicamente, disinfettati, sterilizzati e mercificati, come già era stato fatto, brillantemente, dal loro punto di vista, con la lotta di classe, con le rivendicazioni sociali e con la rivoluzione, diventate parole vacue che, oggi, fanno solamente sorridere e nulla più. Ma ancora una volta, Pasolini può darci una mano ad uscire dall’inganno nel quale siamo caduti: la strada è quella del suo “Decameron”, quella che, al di là delle immagini, scandalose per l’epoca, indica nella libertà verbale, nella comunicazione cruda e veritiera, svincolata dalle regole imposte da una oppressiva lingua madre e nella creazione di un proprio identitario mezzo di trasmissione di sentimenti e stati d’animo, il solo modo con cui possiamo rinnovarci, scegliendo la nostra salvifica e deprecata parte sbagliata, tanto quella giusta, come cantava Giorgio Gaber, è quella del conformista, quella dell’uomo che si muove senza consistenza nel mare della maggioranza.

Le canzoni presenti nella playlist sono: o testi – in toto o in parte – scritti direttamente da PPP; o canzoni dedicate, esplicitamente, dagli artisti a PPP; o presenti in compilation dedicate / ispirate alle opere e alla vita di PPP; o presenti nelle colonne sonore dei film girati dallo stesso PPP; o, infine, presenti nelle colonne sonore di film che altri registri hanno dedicato a PPP.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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