venerdì, Novembre 8, 2024
Il Parco Paranoico

Paste, Moin

Mik Brigante Sanseverino Novembre 22, 2022 Dischi Nessun commento su Paste, Moin

Questo progetto musicale in continua evoluzione, Moin, è, allo stesso tempo, diverse cose, ma non è, in verità, nessuna di esse. C’è un’anima post-industriale che muove il trio, senza, però, imporre o determinare alcuna regola nel loro percorso espressivo e creativo; percorso che resta, costantemente, angolare, spettrale, alieno e decadente. Un mix di passaggi più riflessivi e di altri più dissonanti, di ritmiche pulite, dirette ed incisive sulle quali si innestano, in un modo che appare audace e familiare, diversi accattivanti campioni verbali.

“Paste” è un disco multidirezionale, i suoi riflessi elettronici hanno il sapore di un’elettronica sghemba e sperimentale che viene dalle macerie del movimento punk, ma le sue chitarre creano riverberi spaziali che vivono in un mondo tutto loro, un mondo posto al di là di ogni specchio, a metà strada tra gli anni Novanta e la costellazione della Balena, nella quale una stella particolarmente luminosa, la stella Mira, ci rammenta quanto grigie e sfumate siano le nostre esistenze.

Esistenze alle quali “Paste” da la consistenza sonora di minuscoli ritagli sonori: interferenze radio, semplici domande, raschietti di chitarra, trame minimali dei synth, campionamenti sperimentali, effetti cinematici che sembrano provenire da vecchie pellicole fantascientifiche degli anni Cinquanta. Tutto ciò viene amalgamato in maniera perfetta e si trasforma in una creatura musicale ipnotica che, come una sirena dalla voce dolce ed ammaliante, non vuole fare altro che attrarre a sé i naviganti, nutrirsi delle loro storie, farle sue e accrescere così le sue conoscenze e quindi il suo potere.

E quei naviganti potremmo essere noi, che ormai vaghiamo senza più alcun riferimento, alcun ideale, alcuna prospettiva, sempre più insensibili e soli, in un mare di tecnologia che non fa altro che cancellare, una dopo l’altra, ogni nostra emozione, ogni nostro sogno e ogni nostro ricordo. Prima allora che sia troppo tardi e un reset cosmico si abbatta, come la mannaia di un boia, sulle nostre vite, è meglio affidarsi alla musica, affidarsi alla sirena, affidarsi ai Moin, affidarsi alle onde suadenti del loro post-rock distropico e meditativo e non perdere così quella che è la nostra storia personale, la nostra essenza, la nostra umanità. Ogni volta, infatti, che ascolteremo “Paste” recupereremo qualcosa di noi: un ricordo, un fatto, un volto, un luogo, un sentimento e saremo sicuri così di non essere soli, di non esserlo mai stati, di avere la possibilità di trovare proprio qui – nel ventre elettronico e proto-punk di questo disco – altre creature che, come abbiamo fatto noi, hanno affidato a questi nove brani la propria salvezza.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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