Le atmosfere di “Dawn Of The Freak” hanno un sapore catartico e riflessivo, mentre le chitarre e i sintetizzatori si intrecciano per dare vita a sonorità ancestrali che richiamano la purezza della Terra primitiva, dell’io-bambino in perfetto equilibrio con la natura circostante, senza che le ansie, le paure e le preoccupazioni del progresso fluido e frenetico irrompano nella sua lieta e spensierata quotidianità.
Eppure i fantasmi della solitudine, della perdita e del vuoto sono già lì, nei meandri più cupi e caotici della nostra coscienza collettiva, negli angoli delle città-dormitorio, nel ventre morbido della società dell’informazione, nelle vene occluse dal colesterolo, sulle superfici asettiche delle schede madri, pronti a divorare ogni sogno, ogni ideale, ogni prospettiva. E non appena le trame di “Shadows” iniziano ad avvolgere, con le loro sonorità dream-pop e shoegaze, le nostre percezioni, ecco che le ombre si manifestano, costringendoci, tutti, a compiere le stesse scelte, ad omologarci, tutti, agli stessi schemi comportamentali.
Cambiare, divergere, spostarsi, spingersi su un percorso alternativo, è questo l’invito di The Haunted Youth, mentre i suoni si fanno più malinconici e si spostano su un territorio di sfumature new wave che rievocano persone, eventi e momenti del passato; un passato che, come sempre accade in questi casi, ci appare, ovviamente, come un’epoca d’oro irraggiungibile ed ormai perduta. Ma lo scopo non era questo, perché ciò che Joachim Lieben cerca di trasmetterci, attraverso queste dieci preziose stazioni intrise di rock crepuscolare e fluttuazioni di matrice ambient e shoegaze, è utilizzare il rimpianto per ripartire, fare tesoro di ciò che abbiamo vissuto ed essere nuovamente in grado, come quell’io-bambino, di ritrovare l’incanto di un’alba o di un tramonto, la bellezza selvaggia di una tempesta, la capacità di sintonizzare il proprio spirito con quella che è la voce dell’universo. Ed, allora, magari, potremmo scoprire che non siamo più così soli, ma altre creature stanno compiendo il medesimo sforzo, stanno provando le stesse emozioni, stanno ascoltando le stesse canzoni.
Comments are closed.