Un futuro ignoto, un presente estraniante, un passato che si confonde con quelli che erano i nostri sogni, la pressante sensazione di non farcela ad andare avanti, di essersi perduto su un sentiero che non conduce da nessuna parte, il cielo grigio e fatale di “Existence”, i maniacali interrogativi che risuonano nella coscienziosa ed introspettiva “Crying”, mentre le sonorità della band irlandese, in questo nuovo disco, virano decisamente verso orizzonti crepuscolari, dilaniati, malinconici e darkeggianti.
“Gigi’s Recovery” rappresenta, in fondo, i tempi che stiamo vivendo, è un album brutalmente attuale, nel quale le vibrazioni ristoratrici, energiche e punkeggianti di “Return My Head” si incontrano/scontrano con il tocco crudo, agghiacciante e mortale di “Ethel”, prima che i brani conclusivi strappino via, per sempre, il sudario che avevamo gettato, prematuramente e forse stupidamente, sui nostro occhi. Non siamo ancora parte dell’oblio, infatti, perché quando la rabbia, per quanto atroce, proviene dall’amore, allora può picchiare su qualsiasi muro di dolore, i nostri pugni possono rompere qualsiasi barriera e permetterci di proseguire oltre. Certo, potremmo romperci le nocche delle mani, a furia di colpire e combattere; potremmo cadere, non una sola volta, ma torneremo, puntualmente, a rialzarci.
Nulla è, ormai, gratuito, quel filo invisibile che lega “Existence” ad “Exist” – l’inizio e la fine, la notte e il giorno, l’inverno e l’estate, la sofferenza e la gioa – per poi riportarci, puntualmente, all’inizio dell’uroboro, rappresenta la nostra stessa vita, con tutte le sue ossessioni virtuali, le sue conquiste tecnologiche, i suoi paradisi artificiali, i suoi inferni emotivi, le sue terribili e claustrofobiche spirali di competizione. L’importante, però, è tornare con la consapevolezza di aver acquisito quelle conoscenze e quelle sensibilità tali da consentire alle nostre fragilità umane, alle nostre debolezze e ai nostri difetti di trasformarsi in una minuscola luce capace di illuminare il nostro cammino e quello di coloro che ci sono accanto, distogliendoci dalle false apparenze, dalle verità di parte, dalle estetiche di consumo, dalle manipolazioni digitali.
Questo disco è il tentativo di cinque persone, ma anche di tutti noi, di riallenarci con la poesia, con la natura, con la verità, con i nostri sentimenti, con tutto ciò che ci consente di sopravvivere, confortare ed essere confortati.
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