“Care” ripercorre, in maniera sia emotiva, che realistica ed analitica, i mesi dell’isolamento, un periodo oscuro nel quale, però, abbiamo avuto la possibilità concreta di comprendere com’è fatta la solitudine, quanto atroce possa essere il senso di vuoto e come possano essere gravi e pesanti giorni che vengono scanditi sempre dalle medesime e dalle silenziose abitudini. Questo terrore si trasforma in energia musicale, in feedback e in distorsioni che scavano dentro di noi, esorcizzando i fantasmi che vivono ancora nella nostra intimità. Intanto queste quindici canzoni si nutrono di spontaneità e di luminosità, si confrontano con le sonorità punk ed hardcore del passato, ma, allo stesso tempo, sono pienamente attuali e tentano di dare una alternativa umana a quelle storture e spirali di alienazione, consumismo e mancanza di valori che rendono sempre più aride e ostili le nostre vite.
I CLAMM danno una consistenza sonora ad un mondo distropico nel quale la paura e la diffidenza prendono il sopravvento, obbligando, di conseguenza, le persone comuni a convivere e accettare una ricostruzione falsata della realtà a base di bugie individuali, collettive, politiche, filosofiche, economiche e governative che ci permettano di disinteressarsi da tutto ciò che avviene di vero attorno a noi e preferire, quindi, una dimensione artificiale di produzione e di consumi che ignora le crisi climatiche, finanziarie, lavorative e sociali, facendoci prendere per buone tutte le decisioni e le scelte fatte dalla classe dirigente che diventa, sempre più, una casta globalizzata interessata solo ad accumulare nelle proprie mani la quasi totalità delle ricchezze e delle risorse del nostro pianeta.
Tra le band australiane della ondata punkeggiante odierna, i CLAMM sono quelli più viscerali, più coinvolti, più vicini allo spirito ribelle del punk delle origini, riuscendo, però, ad attualizzarlo e a farlo proprio, offrendo un appiglio e una valvola di sfogo a tutti gli invisibili ai quali non vengono solamente offerti degli accattivanti e incisivi slogan politici, sociali e sonori, ma viene anche indicata una direzione che è quella della cruda e brutale verità, quella dell’impegno civile, quella del superamento di tutte quelle innaturali paure che ci spingono nelle mani di strutture di potere che, in cambio di una fasulla sicurezza, ci portano via il nostro tempo, le nostre energie, la nostra salute, i nostri sogni.
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