venerdì, Novembre 22, 2024
Il Parco Paranoico

New York City, The Men

Mik Brigante Sanseverino Febbraio 13, 2023 Dischi Nessun commento su New York City, The Men

Un lavoro sporco, rumoroso e metropolitano è questa l’essenza di “New York City”, un disco che non dimentica mai la propria anima analogica, che predilige l’immediatezza emotiva al perfezionismo stilistico ed utilizza un linguaggio sonoro fatto, essenzialmente, di rock ‘n’ roll abrasivo e garage-rock per diffondere il proprio energico messaggio. Un messaggio che è in assoluta sintonia con la città, con le innumerevoli possibilità che essa ci offre, con le diverse facce delle nostre esistenze metropolitane, le quali, però, ci sottopongono, allo stesso tempo, ad uno stress, ad una tensione e ad una pressione talmente eccessive da rischiare di spezzarci e spingerci, di conseguenza, sempre più, verso atteggiamenti e comportamenti claustrofobici, alienanti e paranoici.

Questo è il cupo rovescio della medaglia a cui la band newyorkese risponde con una salvifica dose di malinconico e punkeggiante passato; non si tratta di una banale fuga all’indietro, ma è più la ricerca di una storia e di una narrazione musicale viscerale che permette di comprendere come certi fatti, come certi eventi – anche dolorosi – siano, in realtà, parte della vita collettiva e quindi necessari per raggiungere quel livello di maturità e di consapevolezza individuali tali da essere più forti, più resistenti, più determinati nell’affrontare quel carico corrosivo di ansie, di impegni, di obblighi, di necessità, di incubi e di inquietudini quotidiane nelle quali, volenti o nolenti, ci imbattiamo. 

Ma ogni luogo, ogni metropoli, è sì abitata da ombre e fantasmi, ma possiede anche luoghi che ci offrono riparo e ristoro. E non sono necessariamente luoghi reali, ma essi, spesso, esistono al di fuori del tempo e dei limiti dello spazio fisico, come se si trattasse di invisibili onde radio che continuano a diffondere le proprie divagazioni lo-fi, il proprio irruento noise-rock, la carica ancestrale degli Stooges, il dinamismo ritmico dei Ramones o l’audacia e l’irriverenza che si respiravano al CBGB. The Men riescono, in ogni album, a sintonizzarsi su queste frequenze, esaltandone un aspetto diverso, rileggendole in base al proprio personale presente, agli eventi, a volte drammatici, che riguardano, invece, tutta la nostra società, in modo da non perdersi in quelli che sarebbero solamente degli inutili e ripetitivi ritornelli, ma restando attuali, moderni e quindi vivi, soprattutto nei loro turbolenti spettacoli dal vivo.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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