giovedì, Dicembre 26, 2024
Il Parco Paranoico

Plastic Eternity, Mudhoney

Mik Brigante Sanseverino Aprile 11, 2023 Dischi Nessun commento su Plastic Eternity, Mudhoney

Un rock elettrico che trae le sue energie e la sua ispirazione dalle strade di un mondo sempre più caotico e claustrofobico, tentando, contemporaneamente, di trovare un’alternativa costruttiva alla nostra ossessiva, violenta, caustica e suicida visione della realtà, attraverso le sue dinamiche garage-rock e psichedeliche, nelle quali, comunque, lo spirito più puro e selvaggio del sound di Seattle resta, fortunatamente, il punto focale del proprio discorso musicale.

Siamo circondati dalla finzione, siamo noi stessi parte di una gigantesca farsa mediatica, mascheriamo egoismo, arrivismo, fascismo e sopraffazione sociale per una contorta, assuefacente e cinematografica politica ipocrita e buonista, trasformandoci, di volta in volta, nelle vittime sacrificali o nei colpevoli aguzzini, ma restando perennemente intrappolati in quello che è uno statico schema di dipendenze superficiali che sta, letteralmente, ricoprendo – con le sue telecamere, con i suoi detriti, con i suoi scarti di produzione, con le sue menzogne, con i suoi proiettili, con le sue plastiche, con le sue radiazioni, con i suoi virus, con i suoi volti sorridenti e rassicuranti, con i suoi globalizzati e terrificanti modelli di bello, giusto e vero – ogni più minuscolo e remoto angolo di questo moribondo pianeta.

I Mudhoney si aggrappano ai propri riff di chitarra, alla leggendaria Sub-Pop, ad una analisi selvaggia, punkeggiante e drammaticamente cruda e realista della nostra quotidianità; una lettura della quale, però, le persone comuni non sembrano assolutamente accorgersene, impegnate come sono nel costruire le proprie reputazioni ed esistenze virtuali, nell’indebitarsi per acquistare oggetti che rappresentino, in modo sciocco e omologante, la loro effimera felicità e il loro fasullo grado di soddisfazione individuale, nutrendosi, nel frattempo, di tutto ciò che viene prodotto, sistematicamente e deliberatamente, da quel sistema di tossica disinformazione che annienta ogni dubbio, ogni tipo di critica, ogni domanda, ogni parola fuori posto, ogni contatto fisico, ogni distorsione, ogni wah-wah, ogni testo ironico, ogni testo sarcastico, ogni testo oltraggioso, ogni testo fottutamente scorretto, per renderci i perfetti dipendenti di qualche multinazionale priva di scrupoli.

Ed intanto perdiamo ogni cosa, non abbiamo più neppure una vera casa, siamo continuamente osservati, giudicati, avvelenati, indottrinati, ammaestrati, drogati, stuprati, mentre nuvole imperialiste, colme di odio e di diffidenza, si concentrano sulle nostre piccole teste, mente la terra viene scossa da continue e febbrili crisi pandemiche, crisi ambientali, crisi economiche, crisi sociali, crisi politiche, che annientano ogni logica pacifica ed ogni forma di buon senso e ci trasformano nei ratti impazziti che vagano tra le rovine e le macerie di un mondo distrutto ed abbandonato, desiderosi solamente di seguire il piffero magico dell’assassino e dell’omicida di turno, la sua sinfonia trumpiana, le sue melodie neo-liberiste, i suoi assoli putiniani, le sue incoerenti e pericolose teorie negazioniste, i suoi improvvisi scatti d’ira, le sue stronzate razziste che si nutrono a piene mani del peggio del Novecento, ricostruendo quello che è un nuovo diabolico Reich fondato sugli algoritmi, sulle piattaforme social, sulle previsioni di scelta, sulle intelligenze artificiali, sui dati e sulla manipolazione di qualsiasi informazione.


 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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