giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

Attachment Styles, M(h)aol

Mik Brigante Sanseverino Maggio 29, 2023 Dischi Nessun commento su Attachment Styles, M(h)aol

No, non è solamente rabbia. La rabbia diventerebbe, alla fine, utile, soprattutto, agli oscuri signori del male, gli consentirebbe di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica da quello che è il vero nucleo corrotto del problema, facendo sì, contemporaneamente, che le persone comuni siano spinte ad accettare una continua e subdola limitazione dei propri diritti civili e delle proprie libertà.

Quella che è la spina dorsale dell’album della band irlandese è, piuttosto, un’amara consapevolezza della nostra realtà, in maniera tale che ad emergere non sia l’egoistica e opportunistica accettazione dello status quo, bensì quello che è, a tutti gli effetti, un indomito ed audace spirito piratesco. Uno spirito che ci esorta a denunciare i torti e le scorrettezze, a disobbedire alla cupa ed inetta arroganza della politica, a rifiutare quegli schemi e quei modelli esistenziali che le multi-nazioni ci propinano, quotidianamente, invadendo i nostri sogni, le nostre idee, i nostri desideri e il nostro futuro.

Certo, il rischio è quello dell’impopolarità, quello dell’antipatia, quello dell’integralismo fine a sé stesso, soprattutto quando con le tue azioni, con i tuoi comportamenti, con le tue parole e con la tua musica tenti di combattere e contrastare quelli che sono i reali e spietati padroni multimediali della nostra società.

Il post-punk delle M(h)aol trasforma i ritornelli melodici in domande spigolose, gonfia ogni parola di cruda ed inquietante ironia, costruendo brevi narrazioni sonore che si abbattono, con entusiasmo e vigore, grazie  alle proprie ritmiche minimali, su quegli atteggiamenti che, oggi, come nello scorso secolo, continuano a generare odio, razzismo e violenza, tentando, parallelamente, di minimizzare, giustificare e rendere sfumato lo spazio che separa le vittime dai propri carnefici, come se la sicurezza, la serenità o il rispetto non fossero minacciati da quei comportamenti intolleranti, bestiali ed abietti, ma solamente da quanto tu possa apparire come una stupida puttana.     

Un sistema binario assolutamente paternalista e maniacale, nelle mani di pochissimi e frustrati giudici, i quali, con veemente e oppressivo zelo, separano, rigorosamente, ciò che è bianco, buono e corretto da ciò che è nero, cattivo e sbagliato. Ed in quest’ultima categoria trovano, ovviamente, posto i dieci brani di “Attachment Styles”, il loro carico nevrotico, i loro feedback minacciosi, le loro distorsioni punkeggianti, i loro battiti sconnessi, le loro scheletriche linee di basso.   

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.