mercoledì, Dicembre 25, 2024
Il Parco Paranoico

II, Ancient Plastix

Mik Brigante Sanseverino Luglio 17, 2023 Dischi Nessun commento su II, Ancient Plastix

Un reame fantastico prende vita nello scantinato di un negozio di dischi, mentre vecchi registratori, sintetizzatori, cassette, tastiere e pedali per chitarra si trasformano nei protagonisti eroici di questa narrazione elettronica. Un’anima invisibile penetra nelle loro corazze di metallo, ma non si tratta solamente di fenomeni fisici connessi a campi elettrici e magnetici, c’è qualcosa di divino che trascende le leggi invisibili dell’universo, che va oltre i legami chimici e quello che è un banale flusso di elettroni in movimento.

Il produttore inglese Paul Rafferty aka Ancient Plastix, in questo nuovo lavoro, aspira a dare una rappresentazione sonora a quello scorrere silenzioso ed invisibile di particelle, mettendo al centro del disco la sua intrinseca capacità di oltrepassare ogni vuoto, ogni immobilità, ogni staticità, ogni lockdown, ogni tentativo brutale di confinamento o isolamento esistenziale. È una forza collettiva, in fondo, quella alla quale l’album – attraverso queste sette canzoni intrise di un’elettronica armoniosa, lisergica e suadente – tenta di offrire una realtà che non è solo quella oggettiva della fisica e della matematica, ma che è anche una dimensione soggettiva di intuizioni ambient, di orizzonti sperimentali, di piccole e preziose gemme noise.

Intanto la corrente procede lungo i cavi degli strumenti, esercita una pressione sia emotiva, che materiale sui nostri corpi, creando – in un istante – nuovi flussi, nuove percezioni, nuove idee, che vanno mano, mano ad affiancarsi e sostituire quelle che le hanno precedute, senza, però, mai dimenticarle o cancellarle del tutto, ma conservando, dentro di sé, in quelli che potremmo definire ricordi, esperienze, memoria, il segno della loro esistenza e del loro passaggio. Questo cerchio eterno è la nostra vita, qualcosa che ci rende unici, ma, allo stesso tempo, ci accomuna e ci consente di non perderci e soprattutto di non sentirci soli, abbandonati ad un filo sottile che, prima o poi, si spezzerà. Perché quel filo, per quanto possa apparire fragile, si congiungerà ad una miriade di altri fili, di altre storie, di altri volti, di altri luoghi e di altri tempi. 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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