Colpevole di Verità.
Armata di un fuoco interiore. Portatrice di un giusto, onesto e condivisibile disprezzo verso tutti coloro, che approfittando del proprio ruolo, della propria veste, della propria posizione, abusano, violano, brutalizzano, devastano gli spiriti e i corpi.
Non ci sono parole e, sinceramente, non sarebbero mai sufficienti. Non possono bastare, ma, allo stesso tempo, il silenzio è insopportabile. Lasciamo, allora, che sua voce e la sua musica continuino a testimoniare quell’impegno che non è mai stato subordinato al profitto o alla convenienza, preferendo, invece, sempre percorrere la strada ingrata della vera politica.
Ed in un’epoca di rinnovati oscurantismi, di bellicose prevaricazioni, di finte promesse, di rigurgiti imperialisti, di rabbia mediatica, lei non ha mai voluto adattarsi e, adesso che se n’è andata, le sue azioni, il suo dolore e la sua solitudine assumono una consistenza ancora più potente, più pressante, più incisiva.
Scusaci se abbiamo deriso i tuoi demoni personali, la tua tristezza o le tue convinzioni, scusaci per aver ignorato il tuo coraggio. Un coraggio che ha incarnato quella voglia di rivalsa, di ribellione e di rivoluzione che la società attuale ha ridotto a mode banali, a luoghi comuni, a parole vuote, ad occasioni mancate e soprattutto a speranze perdute. Il sapore della tua musica, delle tue ballate, del tuo indomito spirito punk, delle tue accattivanti e melodiche divagazioni pop, delle tue narrazioni intrise d’Irlanda, delle tue reinterpretazioni appassionate, resta qui, per sempre, con tutta la fierezza che merita, ricordandoci che la pace, la gioia, la serenità non sono gratuite, ma vanno conquistate ogni giorno.
Grazie Sinead
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