“Her And Me” ci proietta, istantaneamente, in una dimensione parallela, i richiami, pericolosamente seducenti e menzogneri, di un mondo sempre più divisivo, ostile e bellicoso assumono i contorni di una visione aliena, mentre, nel frattempo, il sogno, con le sue atmosfere elettroniche, i suoi loop strumentali, le sue trame cinematiche ed orchestrali, le sue voci armoniose e sensuali, il suo tocco fantasioso ed onirico, diviene la realtà.
Una realtà introspettiva, una realtà che nei suoi nove brani, a partire dalle successive “Asleep” e “Memorial”, proietta i ricordi più intimi e personali del nostro passato su un orizzonte degli eventi a venire che sappiamo essere un elemento comune, un elemento collettivo, un elemento condiviso, perché nessuno può pensare di costruire, da solo, il futuro.
Intanto le trame sonore si stringono attorno ad un nucleo post-rock, nel quale riponiamo tutte le nostre attese e le nostre speranze, i giorni affannosi e le notti insonni, gli incontri casuali e le perdite dolorose ed improvvise, facendo sì che la sua massa diventi sempre più grande, sempre più instabile, sempre più carica ed esploda, alla fine, in una miriade di trame vibranti, distorte e shoegaze, così che ciascuno possa, finalmente, scegliere, in completa autonomia, la propria strada, la propria identità, il proprio destino.
“Climbing Up The Wall” assume la consistenza di una nave senza alcun vessillo che, con decisione e volontà, affronta le acque oscure di un mare tempestoso, per portarci su quei lidi sicuri e pacifici che abbiamo immaginato, perché, in fondo, noi possiamo essere dei sognatori, dei creatori di mondi fantastici, dei costruttori di futuro, ma, allo stesso tempo, però, siamo capaci di distruggere, di radere al suolo, di devastare, di abbruttire, di odiare, di avvelenare, tutto quello – città, nazioni, popoli, culture, tradizioni, linguaggi, storie, persone – su cui posiamo lo sguardo. Da ciò discende il lato più buio, più inquieto e più enigmatico di questo album e quelle domande che continuano ad echeggiare, di generazione in generazione, da una canzone all’altra, dentro ciascuno di noi.
Resisteremo? Guariremo? Tenderemo la mano?
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