Restiamo in attesa, ma non abbiamo, purtroppo, la perseveranza dei germogli di “I Inside the Old I Dying”. Se guardiamo dentro di noi, infatti, sappiamo che il nostro tempo è limitato, oltre che, costantemente, minacciato dai tanti adulatori che abbiamo attorno, il cui unico obiettivo è portarcelo via. Intanto il sogno e la veglia si mescolano e noi vagabondiamo alla competitiva ricerca di tesori fasulli, posizioni ed oggetti che non servono assolutamente a nulla, finendo, di conseguenza, per perderci in un oceano di solitudine e di assenza.
Polly Jean è l’isola su cui costruire una nuova casa, è uno sciame di storie che si libra in volo e che arriva ovunque, interpretando creature ed umanità ogni volta diverse: la Verità nel suo abito fulgente, la Morte vestita sempre di nero, la Libertà di vivere senza il peso di invidie e di giudizi gratuiti, soprattutto da parte di quelle persone che si professano vicine e che si fingono amiche. Le sue melodie lacerano l’ipocrisia e l’ignoranza sulle quali abbiamo costruito questa società, i suoi miti di benessere, di bellezza, di potere e di successo, ma soprattutto le sue derive autoritarie e le sue odiose politiche di mercato, che si fingono giuste, che si fingono democratiche, ma che, in realtà, non sono altro che l’ombra dei medesimi mostri, dei medesimi aguzzini e dei medesimi assassini che hanno scatenato le peggiori guerre del recente passato ed ammazzato milioni di persone innocenti ed indifese.
I fantasmi sono ovunque, dunque, nel natio Dorset, tra i campi di grano, nelle notti di luna crescente, ad Oriente, persino nel mondo fantastico di Ira-Abel. E la nostra unica difesa è la fede nell’amore universale, quello narrato da Giordano Bruno, il suo eterno divenire e trasformarsi che è anche dentro di noi, così come in queste canzoni, nell’intreccio di trame elettriche ed acustiche, nel dolore straziante di “White Chalk”, così come in tutti quegli stupidi confini e qui limiti materiali nel nome dei quali ci odiamo, ci affanniamo e ci combattiamo invano. Ma l’attesa sta per terminare, Lei è nuovamente qui.
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