Quando i tempi diventano bui non resta che aggrapparci alla bellezza, che, in parte, è presente anche nei sapori, nei suoni e nelle atmosfere che sentiamo nostre e che ci permettono di tirare fuori il nostro lato più vero e passionale. “Accetta & Continua”, album concepito in un mondo turbolento, dilaniato da guerre ed ingiustizie, riporta, con fosca e cruda spontaneità, i Bachi Da Pietra in una dimensione più elettrica, quella nella quale la band tenta di esorcizzare il nostro senso di smarrimento e di impotenza nei confronti di quei meccanismi ipocriti, economici e politici, che, nonostante le tante parole spese, nonostante le apparenti e spesso solo formali buone intenzioni, nonostante i progressi scientifici e tecnologici, sembrano inarrestabili ed in grado di stritolare e ridurre a brandelli chiunque tenti di contrastarli.
Ed ecco che, allora, in molti, in tanti, in troppi, decidono di chiudere gli occhi ed essere parte di questi ingranaggi, facendo sì che l’impero malefico dell’ostilità, della rabbia e della paura diventi sempre più forte. Intanto le trame del disco si fanno opprimenti e fameliche, soprattutto quando si avvicinano a quel nemico invisibile fatto, esclusivamente, di propaganda, di luoghi comuni e di una semplicistica visione della realtà, nella quale, spesso, il bene viene confuso con l’autoritarismo, contribuendo, di conseguenza, ad amplificare lo strato di ignoranza e di superficialità con cui interpretiamo non solo i fatti e gli eventi attuali, ma anche quelli del passato, finendo, persino, per rivalutare personaggi insulsi che la Storia ha già, ampiamente, condannato per gli abomini e le violenze commesse.
Non ci serve un altro Mussolini, né altri esempi di disumanità tirati fuori dalle pagine peggiori del secolo scorso, così come non ci servono capitani, avvocati populisti, sceriffi-macchietta, despoti a buon mercato o gli ultimi salvatori e le ultime salvatrici di una patria narcotizzata e dopata, ma ci servono le idee, le scelte, gli scatti di rivalsa, gli atteggiamenti, le riflessioni, i comportamenti, quella bellezza che non teme il tempo, che il vento metallico, rumoroso e blueseggiante dei Bachi Da Pietra conduce nelle nostre piccole vite periferiche. O abbiamo già dimenticato ciò che è accaduto e continua ad accadere in tanti luoghi del mondo?
Sono cose che, probabilmente, ci diciamo ed ascoltiamo quotidianamente, ma che restano sempre lì, chiuse in un recinto di ottime intenzioni e pessimi pretesti dal quale non scappa via mai nulla. Verrebbe da domandarsi, quindi, perché dovrebbero cambiare le cose proprio o grazie a questo disco. Ma se la domanda è solo questa, è ovvio che le cose non cambieranno mai, né con questo disco, né con altri milioni dischi, perché abbiamo già scelto di essere solo polvere, noi e quelli che verranno dopo, noi e tutti quegli sconosciuti che, prima di noi, hanno avuto la forza, il coraggio, la determinazione o, semplicemente, l’audacia di dire no, no e ancora una volta no ai tanti uomini forti con le mani sporche di sangue, ai loro lacchè e alla loro truppa di utili, utilissimi idioti.
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