giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

We Are All Deaf, ЧЕРНИХОВ | CERNICHOV

Il compagno di viaggio prese la strada per il cielo profondo, spronando gli esseri umani a superare la miserabile vergogna delle loro sciocche ed insignificanti dispute, dei loro contrasti politici, religiosi, etnici ed economici e delle loro inutili, violente e dolorose guerre, per aprirsi, finalmente, un varco di lucente, salvifica e costruttiva conoscenza nelle oscurità dello spazio profondo.

Il flebile bip-bip a 40Hz rammentava loro l’ignoto, il buio, il mistero, il silenzio inquietante che il segnale emesso dallo Sputnik si ostinava a rompere, invitando ogni uomo e ogni donna di buona volontà a sintonizzarsi sul suo pacifico messaggio, con la speranza che essi potessero elevarsi al di sopra di quella caotica frenesia, di quel cacofonico materialismo e, soprattutto, di quella invadente e rabbiosa ostilità di fondo, che, qui, sulla Terra, produceva e continua a produrre solamente ingiustizie, sofferenze, divisioni, brutalità e morte.

Ogni promessa, però, purtroppo, è stata vana; ogni prospettiva, purtroppo, si è ripiegata su sé stessa; ogni orizzonte, purtroppo, è stato invaso ed occupato da quelle che sono sofisticate e iper-tecnologiche macchine di distruzione. Quella frequenza è stata soffocata, sottomessa e zittita dal folle abbaiare dei cani della guerra, dalle urla ossessive e paranoiche dei loro sanguinari ed aggressivi padroni, dai lamenti incessanti delle loro vittime. Ed è così che siamo diventati sordi, lo siamo diventati concentrandoci solamente su noi stessi, su questi minuscoli micro-cosmi virtuali, materialisti ed egocentrici, nei quali ogni nostra scelta, ogni nostra idea, ogni nostro comportamento ed ogni nostra azione ruotano attorno al tossico, fasullo, ipocrita ed immaginario pianeta del possesso, convincendoci che chiunque arrivi ad invadere il nostro limitato spazio di sopravvivenza domestica sia, necessariamente, il nemico da disprezzare, da combattere e da eliminare.

La paura dilagante ha estirpato, quindi, i suoni veritieri della vita, le frequenze primordiali dell’esistenza, le linee ed i campi elettro-magnetici di connessione tra i nostri corpi, le nostre anime, le nostre percezioni ed i nostri sentimenti, impedendoci di dialogare, di conoscerci e di comunicare su un piano più elevato, etereo e spirituale; quello nel quale vagano, come odissee sperimentali, i sei brani di “We Are All Deaf”, il tentativo sonoro, da parte dei Cernichov, di riprendere il discorso precocemente interrotto, rammentando, a sé stessi ed a tutti noi, che la vera casa, il vero punto di arrivo, l’isola sulla quale approderemo è l’universo che ci circonda e ci pervade. Intanto le sonorità darkeggianti ed ambient tentano di recuperare la sintonia perduta con la Terra, le trame elettroniche prodotte e suonate riallineano ogni nostra cellula con il pianeta, con il suo intimo respiro, con il suo battito cardiaco, con quei 7.83 hertz sui quali abbiamo il dovere, come collettività, come esseri umani, come viaggiatori, di costruire un futuro migliore, liberandoci dal male e da quelle derive bellicose ed autoritarie che minacciano la nostra stessa esistenza e quella dell’intera Terra.      

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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