“Flare”, il nuovo lavoro di Gold Mass, ovvero di Emanuela Ligarò, è una vera e propria cura musicale per spirito e carne. Una cura per l’anima, innanzi tutto; una cura per quelle ferite brucianti che nemmeno il tempo riesce a guarire, per quelle ferite che scavano i loro pericolosi solchi di incomunicabilità dentro ciascuno di noi, si tratta di cavità, vuote ed ostili, nelle quali possono germogliare le peggiori malattie del corpo.
I riverberi elettronici di questo EP, invece, il calore delle parole in esso contenute, nonché la capacità dell’artista italiana di superare i confini pretestuosi che, spesso, vengono piazzati tra i generi, tra le idee, tra le persone e tra le diverse forme espressive, danno luogo ad un flusso positivo che oltrepassa ed annulla qualsiasi distanza, qualsiasi silenzio, qualsiasi esperienza conflittuale, illuminando, con il proprio bagliore introspettivo, ciò che conta davvero, in questo periodo, assolutamente transitorio e limitato, che chiamiamo esistenza.
Ed, allora, affinché questa esistenza possa esprimere davvero il proprio valore, è bene aggrapparsi agli stati d’animo, alla curiosità, all’impegno, all’amore, alla voglia di conoscere e di ricercare che stanno alla base di queste trame oniriche, eteree e riflessive, delle loro atmosfere synth-pop, della loro accattivante melodia, perché, in fondo, noi restiamo dei recettori formidabili, anche se, molto spesso, presi dal materialismo dei nostri impegni e delle nostre presunte esigenze quotidiane, ce ne dimentichiamo. Siamo, invece, delle vere e proprie antenne emotive, in grado di intercettare e di valorizzare la bellezza che ci è donata dalla Terra, dalla natura, dalle sue perfette ed invisibili leggi fisiche, chimiche e biologiche. Ogni canzone, quindi, aggiunge un nuovo strato di sensazioni e di percezioni al discorso, arricchendo, di conseguenza, il percorso sonoro intrapreso da “Flare”, ma anche il nostro piccolo viaggio umano, aiutandoci a liberarci da quella schiavitù politica, economica e sociale, alla quale, il più delle volte, decidiamo di uniformarci.
Ma noi non siamo entità identiche, abbiamo i nostri peculiari ricordi, le nostre peculiari esperienze ed ogni cosa contribuisce ad una lettura diversa ed interessante del medesimo cielo, del medesimo soffio di vento, dei medesimi rumori: “Flare” ci permette di confrontare e di raccogliere queste preziose diversità sulla propria tela sonora, lasciando che ognuno, alla fine del cammino, accompagnato dalle atmosfere più ricercate e sperimentali di “Reverb”, possa sentirsi più completo, più consapevole e più disposto all’ascolto delle innumerevoli voci che compongono questo mondo stupefacente di cui siamo parte.
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