giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

Final Summer, Cloud Nothings

Mik Brigante Sanseverino Aprile 20, 2024 Dischi Nessun commento su Final Summer, Cloud Nothings

Le nuvole invadono il cielo plumbeo della realtà; invadono, con la loro leggerezza, un tempo eccessivamente pesante e ripetitivo, un tempo scandito sempre dalle solite ansie e dalle solite frustrazioni. Questa invasione, dunque, tutto sommato, è una cosa buona, perché riporta le nostre giornate verso un’essenza più pura, più spontanea e oiù genuina. Certo, magari ciò che proviamo è al di fuori dei soliti meccanismi sociali, politici o economici con i quali valutiamo la soddisfazione, l’appagamento, la realizzazione o il successo, ma, senza alcun dubbio, stiamo facendo del bene a noi stessi, alla nostra salute mentale e a quella di coloro che ci stanno attorno.

“Final Summer” è un elisir di energico e positivo indie-rock, è voglia di non fingere, è voglia di non piegarsi alla rappresentazione esclusivamente virtuale delle cose e dei fatti, è il desiderio di fare quello che ci piace, senza porsi dei limiti, senza subire vincoli esterni, senza avere paura dei giudizi altrui. Potremmo apparire troppo scontati? Eccessivamente felici? Troppo sciocchi, troppo nostalgici o troppo tristi? Potrebbe suonare tutto un po’ troppo facile e prevedibile? Chissenefrega!

Ciò che conta, intanto, è muoversi, esplorare, cambiare, trovare il miglior equilibrio possibile tra rumore ed armonia, tra ciò che è la verità degli eventi e quelli che, invece, sono i nostri sogni, le nostre passioni, le nostre speranze, i nostri ricordi, tutto quello che utilizziamo per costruire un nuovo verso, una nuova struttura sonora, un nuovo assolo o un nuovo ritornello. I Cloud Nothings sono, infatti, speciali nel mescolare passaggi più ruvidi, più sporchi e più acidi, con altri che, invece, cercano il piacevole tocco di una carezza, di una parola amorevole, di una rassicurante presenza nel buio della notte.   

In fondo, il nostro mondo è, decisamente, sull’orlo del baratro; siamo costretti a convivere con i peggiori incubi, con i peggiori criminali, con le peggiori follie umane, con le più atroci, sanguinose e odiose violenze, perché, allora, non dobbiamo tentare di trattenere dentro di noi, anche grazie alla musica, ai concerti e alle canzoni, quello che piò renderci migliori e che può farci immaginare in un futuro diverso? Forse siamo solo degli stupidi e sprovveduti sognatori, forse il nostro destino è proprio questo, forse possiamo solamente auto-distruggerci, ma, nonostante tutto, la band americana, per quanto è in suo potere, preferisce, comunque, mostrarci e seguire la strada rumoreggiante di un’altra vibrante, luminosa, elettrica, preziosa e piacevole estate sonora. Non è meglio seguirli?

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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