giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

Animali, Puà

Mik Brigante Sanseverino Aprile 27, 2024 Dischi Nessun commento su Animali, Puà

La malinconia è lì, dietro la porta, attende la luna giusta per mostrarsi, per crescere – come una silenziosa marea – e per ricoprire le estati appena trascorse e, magari, l’ultimo drink di una serata che avremmo voluto fosse magica. E, alla fine, quando anche l’ultimo fuoco si sarà estinto, sarà proprio così che essa resterà impressa nella nostra memoria, come una notte magica, come una notte sfuggente, una una notte inafferrabile, come l’intreccio accattivante di queste suadenti e cinematiche trame indie-pop e neo-psichedeliche. 

Tutto ruota attorno alle immagini che vengono via, via descritte; la musica assume, infatti, una consistenza visuale, un’alchimia di colori, alcuni più tenui, altri più incisivi, di sfumature, di miscugli, di luci e di ombre, che si soffermano sulle persone, sulle loro facce, sulle loro espressioni, sui loro comportamenti, sui loro pensieri, sui loro sentimenti e sulle loro aspettative. E, per la prima volta, da chissà quanto tempo, questi estranei, questi alieni, questi sconosciuti, non ci fanno più paura, non sono più i nemici da respingere e combattere, ma gli riconosciamo la nostra medesima umanità, la nostra stessa identica necessità a non essere più soli, a conoscere, a percepire, a toccare, ad abbracciare, a superare l’ordinario e a tentare di trattenere qualcosa dentro. Tutto ciò, in un mondo sempre più ostile, sempre più violento, sempre più feroce e sempre più condizionato dalla forza delle armi, rappresenta il potere curativo della musica, di melodie che affondano le loro radici nelle atmosfere acide, blueseggianti e spensierate degli anni Sessanta, ma che, attraverso le ritmiche sintetiche, la chiaroveggenza dei testi, le parole volutamente sospese e le domande ricorrenti debbono, necessariamente, fare i conti con il nostro tecnocratico presente, con le sue finzioni, con le sue invadenti ricostruzioni virtuali, con le sue rabbiose derive autoritarie.

Non siamo stanchi di fingere? Non siamo stanchi di mentire? Non siamo stanchi di ubbidire? Non siamo stanchi di credere alle menzogne che, noi stessi, contribuiamo ad alimentare ed amplificare?

I Puà ci mettono davanti al bivio, sia le ballate più dolci, estroverse ed armoniche, che i passaggi più intensi, introspettivi e lisergici, ci chiedono di essere la persona diversa, forse quella che non siamo mai stati finora, quella che non accetta questa quieta e asfissiante convivenza in perenne e auto-distruttiva apnea, preferendo, invece, rischiare il proprio tempo, le proprie pause, le proprie attese, le proprie speranze, i propri possibili ed impossibili futuri, le proprie urgenze e le proprie apparenti comodità per una dimensione più eccitante, più appassionante, più amorevole e, perché no, più insolita.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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