Etica DIY, sensibilità armonica pop e ritmiche accattivanti di matrice orgogliosamente punk, questi sono i principali composti di quella vibrante, dirompente ed incalzante reazione sonora denominata Crumbs. Una band che ha fatto delle proprie parole taglienti, delle chitarre elettriche e della sana voglia di divertirsi, le armi da utilizzare contro il cinismo, il pessimismo, la paura, la diffidenza e la cupezza, che caratterizzano il mondo moderno; sentimenti, atteggiamenti e percezioni negative della realtà quotidiana, con le quali i diversi governi tentano di condizionare e di limitare le nostre esistenze e le nostre libertà.
Dapprima c’è stata la pandemia, con le innumerevoli ed assurde follie coercitive imposte nel nel nome del lockdown (in Italia, purtroppo, ne abbiamo viste parecchie!), poi i rigurgiti d’odio di matrice razzista, tirati fuori dalle peggiori pagine del secolo scorso ed, infine, sono arrivati questi feroci venti di guerra: il Medio-Oriente, l’Africa, l’Estremo-Oriente e persino la vecchia Europa, non c’è un luogo sulla Terra che possa ritenersi, davvero, al sicuro. Sarebbe quasi normale, allora, lasciarsi prendere dallo sgomento e chiudersi in sé stessi, attendendo una inevitabile fine, ma fortunatamente, ci sono gruppi, come i Crumbs, con una visione completamente alternativa della realtà: rispondere al terrore con la gioia di vivere, con le ritmiche forsennate, con gli stacchi improvvisi, con i bassi sincopati, con un disco ballabile che, facendo leva su accattivanti melodie pop-punk, arriva al cuore delle persone, cercando di risvegliarle dal torpore mediatico nelle quali sono sprofondate, suscitandone i dubbi e mostrando una band che non è, semplicemente, casino, festa e rumore, ma che è consapevole di possedere una sua lucida, scaltra e reattiva intelligenza politica.
Perché la cosa fondamentale è sempre stata qualla di restare vigili, di non accontentarsi delle soluzioni e, quindi, delle letture più banali, ma tentare, invece, di andare a fondo, di conoscere, di comprendere, in quanro c’è molto, molto di più del bianco e nero, del giusto e dello sbagliato o del buono e del cattivo, con i quali le istituzioni, le organizzazioni sovranazionali, le potenti multinazionali del farmaco, delle armi, dell’energia o dei media, cercano di sminuire e ridurre qualsiasi questione, ponendola, alla fine, come un o noi o loro, un dentro o fuori, un amici o nemici, un vita o morte, che gli consente di giustificare qualsiasi azione, qualsiasi scelta, qualsiasi reazione, anche se iniqua, violenta o sanguinaria.
Comments are closed.