La storia si ripete, i fatti ritornano, come ombre, come fantasmi, come creature affamate della nostra carne, nelle nostre passioni, dei nostri sogni e, soprattutto, del nostro ammaccato, distorto, caotico e spesso tossico presente.
Perché il presente, per quanto questi abomini ci provino, per quanto essi si affannino, per quanto essi si dannino, è ciò che non riusciranno mai e poi mai ad afferrare e, quindi, resi folli dall’invidia, dall’impotenza e dalla frustrazione, tenteranno, con tutte le micidiali armi a loro disposizione, di distruggere questo tempo breve, limitato, precario, fragile e sfuggente che ci è stato donato, il medesimo tempo che loro hanno umiliato, avvelenato e sprecato, costruendo solamente artefatti di guerra, idoli all’odio e macchine di morte.
Non se se sarà possibile una riconciliazione, non so se riusciremo a scrutare nel buio stagnante della loro rabbia irrazionale, non so se sarà sufficiente aggrapparsi alle intramontabili sonorità punk-rock e new wave nelle quali trovano ospitalità le anime più inquiete, più pure e più innocenti, senza alcuna connotazione geografica o temporale, senza il peso di nessun giudizio sommario, senza l’opprimente vincolo delle nuove ed antiche religioni, dei loro comandamenti, dei loro principi di libero mercato, delle loro colpe da espiare, dei loro peccati da redimere, dei loro target di bilancio e dei loro inutili ed arroganti obiettivi.
“Escape Forever” è la ricompensa spirituale che cerchiamo, è il filo sottile di speranza che ci unisce, è la fuga obliqua verso un mondo di pace e di verità, portandoci dietro solo il meglio che la fantasia, la creatività e l’imprevedibilità umana ci hanno permesso di scoprire, di suonare, di narrare, di scrivere, di plasmare, di costruire o, semplicemente, di ascoltare, di leggere, di toccare, di vedere. Un album punk antico e moderno, oscuro e luminoso, nostalgico e strafottente, realista e visionario, che guarda, con malinconia e divertimento, oltre i nostri sensi, oltre i nostri istinti e oltre le nostre percezioni materiali, intuendo il prossimo futuro, nella consapevolezza della ammaliante e straordinaria bellezza, ma anche dei terribili, bellicosi e sanguinari mostri, che si nascondono nel nostro passato e, di conseguenza, anche dentro di noi.
Come distruggerli, allora, senza distruggere anche noi stessi, senza rinunciare a ciò che abbiamo saputo creare e, purtroppo, anche distruggere?
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